Grano tenero
Settimana all’insegna di una minore offerta di prodotto con i detentori attendisti a soddisfare una domanda che resta ben presente; la tendenza al generale rafforzamento delle quotazioni (+2 €/t a Bologna con Milano invariato) e la compressione dei differenziali di prezzo tra le classi merceologiche sono evidenza. I grani “misti” (classe 3), quasi introvabili, valgono poco meno di 230 €/t arrivo Nord, i “bianchi” spuntano un premio di 2-3 euro ed i grani di forza “tipo Bologna” quotano attorno ai 235 €/t reso destino. A sostenere il mercato locale anche il rafforzamento dei Comunitari (+2-3 €/t), con gli esteri stabili nonostante l’euro/dollaro sfavorevole.
Grano duro
Qualche segnale di ripresa per il ritorno della domanda per le origini Centro-Nord con buone specifiche merceologiche e proteina oltre il 14% sulla sost. secca; sull’Ager, dopo settimane di stasi, si registrano aumenti di 2 €/t per il “Fino” e 3-4 €/t per i “mercantili”. Anche su Foggia un aumento dei minimi per gli “slavati” a sottolineare il ritrovato interesse da parte dei molini locali. L’offerta è presente anche se incerta sul accettare le attuali quotazioni, con attenzione alle stime di semina 2018. Il “tipo Fino” proteico vale un 228-230 €/t reso Ager, con il Centro che partenza sconta un 15 €/t di trasporto; al Sud lo “slavato” vale sui 187 – 207 €/t partenza base reali specifiche merceologiche.
Mais
Sulle piazze non si registrano variazioni nei fondamentali di mercato e le quotazioni da un mese si mantengono allo stesso livello con prezzi che restano a forte sconto sui cereali a paglia, ma che subiscono l’effetto depressivo delle ingenti coperture in essere e di quotazioni aggressive da parte delle alternative comunitarie. Si conferma l’appiattimento dei prezzi tra il mais “generico”, che reso Ager Bologna vale un 177-178 €/t, ed il mais “con caratteristiche” quotato attorno ai 180 €/t; Milano a premio su Bologna di 2-3 €/t, con i comunitari ed esteri trai 185 ed i 190 €/t arrivo.
Cereali foraggieri e oleaginose
Cereali foraggeri: gli orzi rallentano e fanno segnare un “invariato” per un prezzo reso destino sui 215 €/t mentre i teneri foraggeri (in sintonia con quelli ad uso alimentare) recuperano un 2-3 €/t e valgono sui 220 €/t. In ulteriore rafforzamento il sorgo bianco arrivo Nord Italia oltre i 188 €/t arrivo. Oleaginose: la possibile soluzione della disputa USA e Cina e l’arrivo dei raccolti mondiali calmano il mercato per una soia nazionale arrivo sui 335-345 €/t con l’estera a 342-352 €/t.