Chiusura di luglio segnata da nuovi aumenti per i prezzi all’ingrosso dei grani teneri panificabili di origine nazionale, che registrano una variazione positiva anche rispetto allo scorso anno. Al di là della variabilità a livello qualitativo del raccolto italiano, in questa fase sull’aumento dei listini stanno pesando anche i timori che si registrano per i raccolti sia in Europa centro settentrionale che nell’area del Mar Nero. Una situazione che peraltro ha spinto le quotazioni futures del grano presso l’Euronext di Parigi sulla soglia dei 200 €/t (seduta del 25 luglio), in crescita dell’11% rispetto a inizio luglio. Stabili, invece, i grani di forza.
Sostanziale stabilità per il grano duro, con ribassi solo per le produzioni meridionali (-5 €/t a Foggia). La trebbiatura in via di conclusione conferma un’annata caratterizzata da notevole variabilità qualitativa. Non si fermano i rialzi per gli orzi nazionali, sulla scia dei rincari per le alternative comunitarie ed un’offerta limitata sul mercato. Su base annua, l’aumento sfiora ormai il +20%. Mentre si valutano i danni (con relativi timori fra gli operatori) dei forti temporali dei giorni scorsi nelle regioni del Nord Est, i listini delle Camere di Commercio hanno registrato dei segnali di rialzo (+0,7%) per i prezzi nel comparto mais. Ultime rilevazioni di luglio che hanno mostrato aumenti nel complesso anche per i semi e le farine di soia, su cui ha inciso anche la ripresa delle quotazioni osservata durante la settimana alla borsa di Chicago. Rialzi tra le farine proteiche anche per girasole, la cui crescita su base annua è nell’ordine del +30%, e colza.
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