Il presidente dell'Ente nazionale risi Paolo Carrà ha scritto ai commissari Cecilia Malmström e Phil Hogan per sollecitare la decisione della Commissione europea sulla clausola di salvaguardia ricordando che il comitato SPG (Sistema preferenze generalizzate) ha approvato a maggioranza l'adozione della clausola come proposto dalla Commissione.
Secondo il regolamento spetta alla Commissione la decisione finale e con un'altra missiva Carrà ha invitato il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani a esercitare la sua autorità morale e politica per accelerare il processo.
Il presidente dell'Ente risi segnala che l'attesa di una decisione ormai condivisa permette agli importatori di continuare ad acquistare a dazio zero riso dai paesi cui questo privilegio sarà tolto e che ogni ritardo costituisce un danno per l'Ue.
Violazione dei diritti umani
Confagricoltura ricorda inoltre che nelle sue conclusioni, il Consiglio Affari Esteri dell’Unione europea, lo scorso 10 dicembre ha espresso profonda preoccupazione per le violazioni dei diritti umani in Myanmar, sulla base di un rapporto redatto dal Consiglio dei diritti umani dell’Onu.
Si tratta di una procedura distinta da quella già in corso per l’applicazione della clausola di salvaguardia e il conseguente ripristino, per un periodo di tre anni, dei dazi sulle importazioni di riso Indica da Myanmar e Cambogia.
Nelle conclusioni del Consiglio Affari Esteri si sottolinea che «il rispetto dei diritti umani e del lavoro è alla base delle concessioni commerciali accordate dall’Ue». In assenza di miglioramenti della situazione, le concessioni potrebbero essere sospese.
«Oggi rilanciamo la richiesta alla Commissione di adottare senza ingiustificati ritardi il regolamento per il ripristino dei dazi» ha dichiarato il presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che già nei giorni scorsi ha indirizzato una lettera al presidente dell’Esecutivo UE Jean-Claude Juncker, alla vicepresidente Federica Mogherini e ai commissari Malmstrom e Hogan.
Lo scorso mese di novembre, in una relazione dei servizi della Commissione Ue è stato indicato che le importazioni agevolate di riso da Myanmar e Cambogia sono passate da 27 mila a 300 mila tonnellate nel periodo 2012-2017, determinando una situazione di gravi crisi dei risicoltori europei. Nello stesso periodo, infatti, le superfici investite nell’Unione si sono ridotte del 40%.
"Assenza di parere"
Il 4 dicembre, una proposta di regolamento per il ripristino dei dazi è stata sottoposta all’esame del Comitato “Sistema preferenze generalizzate”, a cui partecipano i rappresentanti della amministrazioni degli Stati membri. Nell’occasione, si è registrata quella che viene definita “l’assenza di parere”. Vale a dire, non è stata raggiunta né una maggioranza qualificata; né una minoranza di blocco.
Sotto il profilo procedurale, la Commissione è abilitata a procedere al varo del regolamento. «Ed è esattamente quello che sollecitiamo a nome dei nostri risicoltori, che negli ultimi anni hanno subito una riduzione dei prezzi tra il 20 e il 40%» ha concluso il presidente della Confagricoltura, ribadendo l’impegno ad intervenire nelle sedi istituzionali affinché i dazi vengano ripristinati.