Valorizzare l’elevata qualità e l’identità nazionale della filiera del pomodoro da industria, contribuendo a ridare competitività a un comparto strategico per l’economia agricola italiana e a sottrarlo al fenomeno internazionale dell’italian sounding. È l’impegno assunto da Coldiretti e Princes Industrie Alimentari (che gestisce a Foggia il più grande stabilimento in Europa per la trasformazione del pomodoro da industria e fa parte di Princes, primario gruppo internazionale del food&beverage del Regno Unito) firmando «un nuovo accordo nazionale di filiera per tutelare il pomodoro “100% Made in Italy” e sostenerne lo sviluppo mettendo al centro le persone, l’ambiente e la crescita economica».
Accordo fra Coldiretti e Princes segue quello del 2019
L’accordo appena firmato fra Coldiretti e Princes Industrie Alimentari è “nuovo” perché segue quello già sottoscritto a febbraio 2019 che aveva offerto ai produttori agricoli associati a Coldiretti la possibilità di sottoscrivere contratti di fornitura della durata di tre anni (2019, 2020, 2021). Grazie a tale accordo lo stabilimento di Princes ha lavorato ogni anno circa 150.000 tonnellate di pomodoro da industria prodotto da agricoltori foggiani.
Il nuovo accordo ha confermato l’innovazione introdotta dall’accordo del 2019: il riconoscimento ai produttori agricoli di un prezzo equo, cioè basato sugli effettivi costi sostenuti per rispettare il disciplinare di produzione previsto dall’accordo, rendendo così più equilibrata e coerente la distribuzione del valore lungo la filiera.
Prandini: «Valorizzare la qualità per combattere l’italian sounding»
«Finalità dell’accordo è la valorizzazione del pomodoro da industria di produzione italiana, ma è nello stesso tempo un patto che rafforza la lotta contro il fenomeno dell’italian sounding, un mercato che ha superato i €100 miliardi, il doppio del valore dell’export di cibo italiano nel mondo – ha dichiarato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini –. L’Italia rappresenta il 15% della produzione mondiale di pomodoro per un comparto che vale oltre € 3,7 miliardi di fatturato. La Puglia da sola contribuisce per circa il 30% all’intero volume del pomodoro italiano da industria e per circa il 60% a quello coltivato nel Sud Italia. Ma quest’anno le importazioni di derivati di pomodoro dalla Cina sono praticamente raddoppiate (+93%) e supereranno i 100 milioni di chili a fine 2021. Perciò è importante garantire la tracciabilità sugli scaffali e la qualità e sostenibilità del Made in Italy. Occorre combattere la concorrenza sleale di prodotti importati dall’estero facendo in modo che tutti gli alimenti in vendita in Italia e in Europa rispettino le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori. Ecco perché con questo accordo prosegue il nostro lavoro per filiere più giuste, moderne e sostenibili».
Laviola: «Un accordo come modello di riferimento»
Per Gianmarco Laviola, amministratore delegato di Princes Industrie Alimentari, «questo accordo, nato da obiettivi condivisi con Coldiretti e i nostri partner, è un ulteriore passo in avanti per dare concretezza al futuro della filiera del pomodoro e, di conseguenza, all’Italia. Come impresa ci impegniamo direttamente a favore dell’ambiente e applichiamo pratiche di lavoro etico e condizioni economiche eque. Con questo nuovo accordo proponiamo un modello di riferimento che possa ispirare e incentivare iniziative condivise fra imprese, associazioni e istituzioni».
Morris: «Accordo in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030»
L’importanza dell’accordo è stata sottolineata anche da Jill Morris, ambasciatore britannico presso la Repubblica italiana. «Congratulazioni a Princes per il rinnovo dell’accordo con Coldiretti. La continuità di quest’accordo è la testimonianza della stretta ed efficace collaborazione che esiste tra Italia e Regno Unito nell’ambito del settore agricolo e, più specificatamente, della filiera del pomodoro italiano. Tale accordo, che vuole non solo promuovere questo settore, ma anche garantire condizioni lavorative eque nel rispetto dei diritti umani dei lavoratori, è in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, che il Regno Unito sostiene fortemente, e rende onore a entrambe le parti coinvolte».
Un accordo importantissimo che necessita anche di trasferibilita’ in altre zone del paese oggetto di produzione del pomodoro. La parte importante di questo accordo e’ sicuramente la validita’ triennale che causa una certezza produttiva
per entrambi i firmatari.Lo sfruttamento dei lavoratori in campagna inoltre viene controllato con rispetto delle normative
sui costi di produzione. Allargare tale esperienza anche al settore patata sarebbe economicamente conveniente per i produttori in zona vicini agli impianti di trasformazione come a Castiglione delle Stiviere,