Foggia quoterà la semola di grano duro 100% italiano

semola
Campo di grano duro in Capitanata, pronto per essere mietitrebbiato
Per il presidente di Cia Puglia, Sicolo, è un primo passo in avanti. «Sulla cerealicoltura stiamo conducendo una battaglia che il governo dovrebbe abbracciare». Intanto i primi raccolti in Capitanata indicano una resa media fra i 20 e i 40 quintali per ettaro

La Camera di commercio di Foggia, con propria deliberazione, ha accolto la richiesta di Cia Agricoltori Italiani Capitanata: dalla prossima seduta della Commissione, la Borsa merci del capoluogo dauno quoterà la “semola di grano duro italiano”. Sarà la prima in Italia.

«È un primo e concreto passo in avanti per un equo riconoscimento alle imprese cerealicole e di trasformazione del territorio di Capitanata – dichiara Gennaro Sicolo, presidente regionale, di Cia Puglia e vicepresidente nazionale di Cia Agricoltori Italiani –. Sulla filiera grano duro-pasta italiana la nostra organizzazione è stata la prima ad aver avviato una campagna nazionale che mette in relazione i destini del comparto cerealicolo con i diritti dei consumatori a prodotti di cui siano certi l’origine, le modalità di coltivazione e i livelli di qualità-salubrità».

Quotare semola per valorizzare filiera cerealicola italiana

Angelo Miano
Angelo Miano

L’obiettivo della quotazione della semola ottenuta da grano duro 100% italiano, aggiunge Angelo Miano, presidente di Cia Agricoltori Italiani Capitanata, è valorizzare la filiera cerealicola italiana. «La semola di grano duro coltivato in Italia ha un valore e una qualità specifici maggiori e differenti rispetto alla semola realizzata con un miscuglio di grani di varia origine e provenienza. Per salvaguardare i livelli produttivi, la redditività e l’intera filiera 100% italiana del grano duro occorre garantire un equo riconoscimento a produttori e trasformatori e assicurare la qualità e salubrità di grano duro, semola e pasta italiana ai consumatori.

Per la produzione, in Italia, i cerealicoltori devono attenersi a un preciso e severo disciplinare che garantisce la migliore qualità e la massima salubrità del grano duro italiano. Invece i produttori esteri attivi sul mercato internazionale non rispettano il medesimo disciplinare e le stesse regole vigenti in Italia. Ecco perché la semola 100% italiana è l’unica a poter assicurare che anche la pasta possa dirsi pienamente e autenticamente “made in Italy”».

Richiesta coerente con petizione popolare online

Gennaro Sicolo
Gennaro Sicolo

La richiesta della Cia Capitanata di quotazione, e quindi valorizzazione, della semola di grano duro da parte della Borsa merci di Foggia è coerente con la petizione popolare online lanciata da Cia Agricoltori Italiani per la salvaguardia e la valorizzazione del grano duro e della pasta made in Italy a tutela dei consumatori e dei produttori.

«La petizione CIA, oltre a superare le 50mila firme (solo il 2% di quelle lanciate online riescono nell’impresa), ha innescato un dibattito che ha portato, in questi giorni, a una più precisa presa di posizione da parte del governo – dichiara Sicolo –.  Infatti il ministro Lollobrigida ha annunciato misure tese a favorire una più equa valutazione del valore riconosciuto ai produttori di grano duro.

In Capitanata la petizione Cia è stata adottata con apposita deliberazione dai Comuni di Lucera, Torremaggiore, Troia, Chieuti, Roseto Valfortore, Alberona e Serracapriola. Nel Barese hanno aderito i Comuni di Bitonto, Castellana Grotte, Corato, Molfetta, Sammichele di Bari, Santeramo in Colle e Sannicandro di Bari.

Nella provincia Barletta-Andria-Trani (Bat) sostegno alla campagna è venuto da parte delle amministrazioni comunali di Canosa in Puglia, Minervino Murge e Spinazzola.

Oltre ai Comuni di Bari, Bat e Foggia, alla campagna in favore dei produttori cerealicoli e a tutela della qualità e autenticità della pasta italiana ha aderito anche la Rete dei Consumatori di Cittadinanzattiva Puglia».

Nuovi raccolti, rese ridotte da piogge di maggio e giugno

grano duro allettato
Campo di grano duro allettato nel Foggiano dalle piogge di maggio e giugno

In Capitanata da pochi giorni è iniziata la mietitrebbiatura del grano duro. Le piogge di fine maggio e inizio giugno hanno inciso negativamente su quella che, poche settimane fa, si preannunciava come una stagione eccezionale.

«Prima che arrivassero quelle piogge pesanti e persistenti, che hanno allettato o distrutto interi campi di grano duro, – conferma Miano – ci aspettavamo medie oscillanti fra i 30 e i 60 quintali per ettaro. Ora, invece, i primi raccolti indicano una media fra i 20 e i 40 quintali per ettaro. Faremo meglio dello scorso anno, ma non di molto».

Alle Borse merci di Foggia e Bari grano duro non quotato

Intanto alla Borsa merci di Foggia, così come in quella di Bari, il grano duro resta non quotato, in attesa dei dati quantitativi e qualitativi del nuovo raccolto. L’ultima quotazione risale al 7 giugno u.s. ed era pari, per il grano duro fino, a 340,00-345,00 €/t.

 

Foggia quoterà la semola di grano duro 100% italiano - Ultima modifica: 2023-06-23T18:41:40+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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