Grano, Furini (Confagricoltura): «In Emilia-Romagna i conti tornano»

    Lorenzo Furini, presidente dei cerealicoltori di Confagricoltura Emilia-Romagna
    Dopo il vespaio scatenato sulla pagina facebook di Terra e Vita per il bilancio sui raccolti di frumento in Emilia-Romagna, il responsabile cereali di Confagricoltura ribadisce il concetto: «Non si può fare il confronto sempre con le annate migliori, serve lucidità»

    «Bisogna dire la verità, non ci si può sempre e solo lamentare. Numeri alla mano, quest'anno per chi ha prodotto grano duro o tenero in Emilia-Romagna le cose non sono andate così male: nessuno ci ha rimesso». All'indomani dalla bufera sulla social scatenata dalla sua analisi sull'annata del frumento lungo la Via Emilia, il responsabile della sezione cereali di Confagricoltura Emilia-Romagna Lorenzo Furini ribadisce il concetto con ancora più forza.

    «Dobbiamo guardare la produzione media – argomenta Furini – c'è chi ha prodotto solo 40/45 quintali a ettaro ma anche chi ne ha prodotti 70. Quest'anno la media è sui 55 quintali a ettaro, ma gli attuali prezzi compensano ampiamente il calo delle rese e anche l'aumento dei costi di produzione».

    Furini, ma i suoi colleghi agricoltori sono inviperiti.

    «Come spiegato bene nel testo, la mia analisi parte da una media degli ultimi dieci anni. È chiaro che se uno guarda solo il 2021, annata con produzione record, ritiene il 2022 un anno negativo. Da un punto di vista emotivo, l'agricoltore quest'anno si vede sfavorito, ma se prende una matita e una calcolatrice cambierà idea, perché ci sono state annate peggiori».

    Siamo sotto trebbiatura, secondo lei come si comporteranno gli agricoltori? Venderanno subito o tenderanno a trattenere il prodotto sperando che il prezzo aumenti?

    «Se analizziamo il prezzo del grano duro degli ultimi sei mesi della Borsa di Bologna, cioè da gennaio a giugno, si era assestato su un livello molto elevato: 52-53 euro al quintale. L'anno scorso in questo periodo, cioè sotto trebbia, eravamo a 32-33 euro al quintale. A dicembre eravamo già arrivati a 53. Chi l'anno scorso ha prodotto 70 quintali di duro e l'ha venduto a 33, paragonato a chi quest'anno ne ha prodotti 50-55 e lo vende oggi a 53-54 euro ha un buon margine».

    E poi lei parla da imprenditore agricolo, non da dietro una scrivania come molti scrivono su facebook.

    «Certo, coltivo 180 ettari in Romagna, nella bassa ravennate».

    Quindi i costi di produzione li conosce bene.

    «Sicuramente. Anche se non ho macchine di proprietà perché faccio fare tutti i lavori a un terzista. Forse sono anche più svantaggiato».

    Ma quindi come si spiega il fatto che le sue parole abbiano fatto arrabbiare così tanto gli agricoltori?

    «Non so, forse l'onda emotiva di questa situazione che di certo non è facile per il mondo agricolo. Però, restando nel merito del grano, ribadisco che non si può guardare sempre l'annata migliore, come ad esempio l'anno scorso, e pensare di fare meglio l'anno successivo. Sarebbe troppo bello».

    Ha sottoscritto un contratto di filiera? Lo consiglia?

    «Non ho sottoscritto contratti di filiera perché non riesco a garantire una produzione continuativa, ma lo consiglio assolutamente».

    Ma è possibile stimare l'incidenza dell'aumento dei costi di produzione sulla redditività?

    «Non è facilissimo. Di certo l'aumento del costo di concimi e gasolio è evidente. Però ci sono molti imprenditori agricoli e terzisti che avevano stoccato dell'urea o del gasolio lo scorso autunno, quando i prezzi non erano ancora schizzati così in alto. Nel 2022-2023 si potrà fare un conteggio più esatto dell'incidenza dei costi perché le scorte saranno finite e i prezzi saranno uguali per tutti. Però ribadisco: questi prezzi compensano».

    Grano, Furini (Confagricoltura): «In Emilia-Romagna i conti tornano» - Ultima modifica: 2022-07-07T11:25:23+02:00 da Simone Martarello

    1 commento

    1. PECCATO CHE A QUESTI PREZZI NON COMPRANO IL GRANO. ALMENO COSI MI HA DETTO IL MIO COMMERCIANTE A CUI HO CONSEGNATO IL PRODOTTO. QUINDI SIAMO ALLE SOLITE: I PREZZI SONO VIRTUALI NON REALI

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