Grano, in Emilia-Romagna produzione in calo

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    Raccolti persi o pesantemente ridotti nelle aree colpite dall'alluvione mentre le rese sono soddisfacenti nel resto della regione

    Per il secondo anno consecutivo, l’Emilia-Romagna registra un calo medio della produzione cerealicola oltre il 20% secondo le stime di Confagricoltura Emilia-Romagna. Dall’analisi effettuata sul raccolto 2023 emerge infatti una regione spaccata in due dall’alluvione, con dati molto al di sotto della media nell’areale colpito da inondazioni e piogge torrenziali (Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna ma anche parte del Bolognese e del Ferrarese), valori che via via migliorano spostandosi verso ovest (Parma e Piacenza), dove raggiungono punte più che soddisfacenti considerando l’annata.

    Il territorio sconta per altro la perdita totale del raccolto su 13mila ettari di grano e orzo rimasti sott’acqua per più di tre giorni, difficoltà nella trebbiatura dovute all’eccesso di terra e fango e raccolti ancora irraggiungibili in collina.

    Confagricoltura teme un calo degli ettari a grano duro

    «Come la siccità l’anno passato, così l’alluvione ha tagliato la produzione cerealicola 2023 – spiega il presidente della sezione cereali di Confagricoltura Emilia-Romagna Lorenzo Furini – con rese che in regione si fermano mediamente a 60-62 quintali a ettaro per il grano tenero e 45-47 quintali a ettaro per il duro. Varietà precoci (es. Bandera), che rispondono meglio delle tardive: queste ultime sono state danneggiate dal maltempo nel momento più delicato, nella fase di maturazione lattea. Si stimano nel complesso standard qualitativi medio-bassi, ma il prodotto è salubre».

    Confagricoltura Emilia-Romagna teme la disaffezione verso il grano duro. «L’Emilia-Romagna è la terza regione per ettari coltivati a grano duro dopo Puglia e Sicilia – la prima al Nord – e negli ultimi due anni ha visto incrementare del 60% la superficie investita, anche sulla spinta di filiere d’eccellenza come quella della pasta, ma ora rischia un rallentamento molto forte degli investimenti per scarsa redditività».

    In Romagna rese in calo dal 30 al 50%

    «È vero che siamo soltanto agli inizi della raccolta dell’orzo e del grano, ma la situazione non è delle migliori – commenta il presidente di Confagricoltura Forlì, Cesena e Rimini Carlo Carli –. L’orzo sta mostrando rese deludenti, mentre per il grano rispetto al 2022 la produzione sta oscillando tra un -30% in provincia di Rimini e un -50% a Forlì e Cesena. Nel riminese la situazione è leggermente più rosea riguardo la qualità, che è di buon livello. Lo stesso non si può dire, purtroppo, per gli altri territori dove le alluvioni di maggio, insieme alle persistenti piogge, hanno causato danni ingenti, colpendo duramente i campi che erano in piena maturazione. E anche in questi giorni di trebbiatura abbiamo registrato rovesci che non fanno certo bene alla qualità».

    Poi ci sono le frane, che ostacolano la trebbiatura: ci sono parti di poderi non accessibili alle mietitrebbie, appezzamenti che sono letteralmente scivolati via e una viabilità che, nelle zone collinari, non è stata ancora totalmente ripristinata: tutto questo si riflette negativamente sul lavoro nei campi.

    Carlo Carli

    Ci si mettono anche le cavallette

    Inoltre, la pioggia persistente di maggio ha causato attacchi di funghi e muffe, soprattutto nel forlivese, rendendo ancor più difficile la vita agli agricoltori, alle prese con una delle annate più difficili degli ultimi 30 anni. Ma non è finita qui. «Negli ultimi giorni si stanno moltiplicando le segnalazioni circa la presenza di cavallette nelle zone di Sarsina, Civitella, Meldola e Mercato Saraceno: gli insetti causano ulteriori danni, possiamo dire che quest’anno le abbiamo affrontate tutte – afferma il presidente Carli –. Come Confagricoltura auspichiamo un aiuto economico importante e veloce da parte delle istituzioni».

    Grano, in Emilia-Romagna produzione in calo - Ultima modifica: 2023-06-28T12:32:38+02:00 da Redazione Terra e Vita

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