Beatrice Fontana, 22 anni, da tre anni lavora nell’azienda di famiglia che si trova a Lenta, in provincia di Vercelli. L’azienda si occupa oltre che della produzione di riso destinato all’uso alimentare, anche di riso da seme e di soia.
Inizialmente l’azienda era condotta dal nonno di Beatrice; poi, quando questo decise di andare in pensione, fu rilevata dal papà e dallo zio.
Quando iniziò la nuova gestione, oltre al riso per il consumo alimentare, veniva prodotto anche mais da granella che non è stato più coltivato a partire dal 2013 per problemi relativi ai cinghiali che ripetutamente distruggevano la coltura.
Anteprima di Terra e Vita 6/2022
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Una grande passione
«Sin da piccola mi è sempre piaciuto questo mondo dell’agricoltura – ci racconta Beatrice –. Mi ricordo che andavo sulla mietitrebbia con mio papà dopo la scuola e ci passavo ore insieme a guardare che tagliava il riso».
Verso i 13-14 anni, dal momento che in azienda c’era bisogno di aiuto nella monda del riso crodo per la produzione di riso da seme, Beatrice, nei mesi estivi quando la scuola era finita, andava al pomeriggio ad aiutarli.
«Abbiamo iniziato a produrre riso da seme nel 2002 circa – racconta Beatrice –. In quel periodo l’infestazione del riso crodo era abbastanza bassa nei terreni quindi il lavoro della monda era abbastanza veloce e redditizio sia a livello di tempo impiegato sia di guadagno».
Il problema del crodo
Purtroppo però nel corso di questi ultimi anni nei terreni è aumentata l’infestazione del riso crodo a causa del manifestarsi di alcune resistenze ai fitofarmaci utilizzati per eliminare questa infestante e per la sua resistenza a sopravvivere nel terreno per diversi anni, nonostante l’utilizzo della pratica delle rotazioni delle colture che vengono effettuate nei terreni per il suo controllo.
«Ritengo che produrre riso da seme sia un modo per mantenere i terreni puliti da questa infestante – afferma Beatrice –. Rappresenta inoltre un’entrata in più per l’azienda perché, oltre a utilizzare i fitofarmaci, si effettua la monda in estate, che è un altro modo per controllare il riso crodo.
Non dimentichiamoci che il riso da seme ha un prezzo di vendita maggiore rispetto al prezzo medio di mercato».
«Da tre anni inoltre – conclude Beatrice – abbiamo voluto valorizzare la nostra azienda intraprendendo un percorso di sostenibilità del nostro riso. insieme a un’industria alimentare, che consiste nel controllo della filiera dal campo fino al confezionamento, attuando delle pratiche agronomiche che portino alla sostenibilità dell’ambiente che ci circonda. Inoltre abbiamo iniziato a vendere direttamenete il nostro riso per far conoscere meglio l’azienda e il prodotto che coltiviamo nelle nostre risaie».