Leguminose da granella, il futuro è adesso

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    In un partecipato convegno a Scerni (CH) il punto sulle potenzialità agronomiche e di mercato di fagiolo, fava, pisello, cece, lenticchia, cicerchia, lupino

    Sabato 2 aprile si è svolto a Scerni (CH), presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale “C. Ridolfi”, un convegno sulle leguminose da granella, innervato da tre parole-chiave: sostenibilità dei suoli, tutela delle economie locali e diete alimentari salutistiche. Un incontro molto partecipato, con 180 presenze in sala e oltre 60 collegamento da remoto. Si è parlato di un gruppo di piante erbacee (fagiolo, fava, pisello, cece, lenticchia, cicerchia, lupino) il cui frutto è un legume che contiene uno o più semi (granella). Sono le classiche piante miglioratrici, nell’accezione agronomica più tradizionale, e riscuotono un doppio interesse: per le prerogative della pianta e quelle della granella.

    Buone pratiche da rivalutare

    Le piante, come è noto, ospitano nell’apparato radicale batteri simbionti che fissano l’azoto dell’aria (elemento del tutto gratuito e disponibile in quantità rilevanti) in matrici organiche, successivamente mineralizzate e utilizzate in parte dalla pianta ospite e in parte lasciate nel suolo, a vantaggio delle colture successive: base degli avvicendamenti frumento/leguminose praticati per lungo tempo nel Mezzogiorno d’Italia. La granella è fonte di proteine di buon valore biologico, di fibra, di vitamine, di elementi minerali e di amido con basso indice glicemico. Essa ha svolto un ruolo importante nella tradizione alimentare e gastronomica delle generazioni passate ed è alla base della dieta mediterranea (il classico piatto “pasta e fagioli” oppure “riso e piselli” combina le proteine dei legumi, ricchi di lisina e carenti di amminoacidi solforati, con quelle della pasta che implementano tali carenze).

    La riduzione delle superfici coltivate

    Come è noto, molte traversie hanno provocato una decadenza delle leguminose sia nei consumi, sia nelle superfici coltivate. La fava è passata da oltre 500mila ettari degli anni Cinquanta del secolo scorso agli attuali 50mila. Il fagiolo, nello stesso periodo, è passato da 480mila ettari a circa 25mila. Molteplici sono le cause di questo tracollo: transizione dei nostri sistemi agricoli, cambiamento degli stili alimentari, bassa competitività delle colture con quelle aventi ciclo analogo (per esempio, i cereali). Ciò ha favorito lo smantellamento delle vecchie rotazioni colturali e la pratica della mono-successione di frumento, con gravi danni al suolo (impoverimento di sostanza organica), alla flora infestante (selezione di quella resistente) e alle rese.

    La sala del convegno gremita

    Il ruolo delle leguminose per la transizione ecologica

    L’incontro di Scerni, al quale hanno partecipato le maggiori competenze del settore, ha messo a fuoco il rinnovato ruolo delle leguminose da granella in un’ottica di transizione ecologica, di sostenibilità dei nuovi modelli di agricoltura, di recupero/valorizzazione dei terreni marginali (con indubbi vantaggi sulla tutela di suoli agricoli dall’erosione), di cambiamento degli stili alimentari (che privilegiano sempre di più fonti proteiche vegetali alternative oppure a integrazione della carne) e di auto-approvvigionamento aziendale di fonti proteiche, vantaggiose sia per la zootecnia convenzionale che biologica.

    Nuove varietà più performanti

    Particolare enfasi è stata posta al ruolo del miglioramento genetico per la costituzione di varietà innovative che garantiscano rese maggiori in campo, stabilità produttiva, adattabilità alle varie tipologie di consumo del prodotto (fresco, appertizzato, surgelato) ed alle qualità nutrizionali e salutistiche della granella per un consumatore sempre più attento ed esigente. Sono state presentate e illustrate le ultime varietà di fagiolo, pisello e cece messe a punto dalla ricerca italiana, nonché discusse l’importanza di alcuni ecotipi di fava e lenticchia per soddisfare le esigenze del posto e promuovere un turismo locale. La caratteristica gluten-free delle proteine dei semi dei legumi ha stimolato la sperimentazione e lo sviluppo di formulati alimentari (pane, biscotti, spaghetti), già disponibili sul mercato, per celiaci e soggetti intolleranti al glutine.

    La resilienza delle coltivazioni ai cambiamenti climatici in atto e presunti trovano in una migliorata tecnica colturale, in una difesa delle piante in chiave innovativa e in un rinnovato set di cultivar resistenti alle malattie dominanti ed ai patogeni alieni gli strumenti di maggiore importanza per il rilancio di queste colture.

    Leguminose da granella, il futuro è adesso - Ultima modifica: 2022-04-05T11:46:13+02:00 da Simone Martarello

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