Un’oleaginosa che fatica a prendere il volo

oleaginose
Bee on a flower of rape against a background of blue sky with clouds and rape fields in pastel colors
Solo con una ripresa sensibile delle quotazione la coltura può garantire una minima redditività

La situazione di generale pesantezza dei prezzi agricoli che si sta manifestando su tutti i mercati mondiali e anche su quello italiano secondo le previsioni disponibili sembra destinata a perdurare anche nel prossimo futuro.

Le quotazioni delle principali produzioni sono ormai tornate su livelli precedenti l’inizio della crisi nonostante la forte volatilità che le ha contrassegnate almeno fino al 2012.

A questo andamento partecipano anche le oleaginose, nonostante alcune fasi di tensione che si sono prodotte a causa di uno squilibrio di mercato prodotto dalla flessione produttiva di alcune ed agli scompensi domanda/offerta di altre.  L’andamento della principale oleaginosa, e cioè la soia, si è poi gradualmente stabilizzato allineandosi a quello dei cereali e in generale delle grandi commodity.

Allo stesso modo della soia si è mossa la colza che sul mercato italiano segue le dinamiche degli altri mercati e, nello stesso tempo, di gran parte delle produzioni agricole.

La situazione delle oleaginose rispecchia attualmente una condizione di complessivo equilibrio, confermata dalla dinamica dell’offerta e da quella della domanda, pur con differenze dovute alle peculiarità di alcune produzioni come l’olio di palma.

La soia rispecchia l’andamento medio e la colza, a sua volta, si allinea alla soia. La migliore dinamica relativa della soia negli ultimi anni ha prodotto un effetto indiretto negativo sulla colza poiché ha favorito un certo spostamento delle superfici dalla colza alla soia. Ma il crollo della soia attorno o sotto ai 400 dollari ha trascinato anche colza e girasole al ribasso.

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Un’oleaginosa che fatica a prendere il volo - Ultima modifica: 2016-07-28T09:00:12+02:00 da Sandra Osti

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