Orzo sugli scudi.
Le quotazioni continuano a crescere in Italia e anche oggi all’Ager Borsa merci di Bologna guadagna 3 € arrivando a 173 €/t per le tipologie pesanti, con i grani teneri a 200-210.
Europa ferma, resto del mondo in movimento
Stefano Serra, Esperto del mercato internazionale dei cereali e amministratore Info Granarie e Servizi e principale riferimento della nostra rivista su questi temi rileva però che la domanda mangimistica è abbastanza scarsa in Europa.
Invece nel resto del mondo il mercato degli orzi resta sostenuto per la costante presenza di domanda e nonostante l’arrivo del raccolto Canadese.
A che cosa è legato perciò l’andamento del mercato italiano, e cosa ci aspetta per il futuro?
Asia, Arabia e l'effetto trascinamento
«La principale motivazione – spiega - del rafforzamento dei prezzi sulle nostre borse è il “riflesso” degli aumenti registrati nei paesi esportatori (e quindi fornitori di parte dei nostri fabbisogni)».
«Di recente il ritorno della domanda internazionale (Araba ed Asiatica) ha rivitalizzato le quotazioni prima in Ucraina e poi, per effetto domino, in Europa (Francia), ovvero le regioni che sono in grado di fornire sul breve periodo e con certezza i volumi di orzo richiesti dal mercato internazionale».
L'orzo in arrivo: uno sguardo a Ucraina, Canada e Australia
Dal “periscopio” di Serra emerge che gli aumenti in Ucraina hanno in particolare dimezzato lo “spread” dei prezzi FOB con le origini Europee, ridandoci competitività e determinando un rafforzamento dei prezzi. «Ora è da vedere – riflette - l’evoluzione nelle prossime settimane quando saranno disponibili anche i raccolti degli altri due principali esportatori: Canada e Australia».
«Se le prospettive di domanda si confermeranno entro stime di normalità, l’ampia offerta dovrebbe in tempi brevi (ma non brevissimi) riportare gli orzi a valori di inizio campagna».
Orzo da malto, prospettive più incerte
Tutto questo vale per gli orzi zootecnici. «Per quelli da “malto” invece le prospettive restano più incerte tra consumi “Horeca” a rischio Covid-19 ed una qualità Europea 2020 per nulla eccezionale».