La filiera del grano duro è la grande incompiuta dell'agricoltura italiana.
«Le scelte di politica agricola nazionale devono orientarsi verso una valorizzazione concreta delle produzioni agricole di qualità».
«In tal senso per il settore grano duro vanno utilmente utilizzate le risorse a disposizione del Mipaaf, da ultimo quelle stanziate con la legge di bilancio 2021 e poi anche le risorse del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e del Fondo complementare».
«La filiera del grano duro è un asset fondamentale per il nostro Paese e come tale deve essere tutelata e valorizzata in tutte le sue fasi».
Tre azioni per la filiera del grano duro
Sono i tre punti evidenziati da Agrinsieme nell'audizione indetta dall'Ufficio di Presidenza della Commissione Agricoltura del Senato, che sta approfondendo gli aspetti di mercato della filiera del grano duro.
Ad avviso del Coordinamento di Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari l'obiettivo deve essere quello di incrementare gli investimenti per la coltivazione del grano duro e di indirizzare il più possibile i fabbisogni dell'industria di trasformazione verso il made in Italy.
Contratti di filiera chiari e trasparenti
Agrinsieme ha ribadito la necessità di promuovere e garantire l'adozione di contratti di filiera sempre più chiari e trasparenti, quale principale strumento che possa rendere più remunerativa la coltivazione del grano duro.
«Servono nuovi protocolli per la definizione dei parametri di qualità del frumento duro che garantiscano, attraverso specifici disciplinari, la tracciabilità delle produzioni anche a livello geografico».
Valorizzazione: il sistema FruClass
È stato sviluppato in quest'ottica l'innovativo sistema "FruClass", ideato dall'Università degli Studi della Tuscia e sostenuto da Agrinsieme, nell'ambito del protocollo per la valorizzazione del grano duro, siglato con tutte le organizzazioni della filiera.
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Italia primo produttore ed esportatore mondiale di pasta
L'Italia - ha ricordato infine Agrinsieme - è il principale produttore ed esportatore mondiale di pasta di semola. La produzione complessiva di grano duro nazionale è stata pari a 3,8 milioni, con la sau più ampia in estensione rispetto alle altre coltivazioni agrarie (circa 7,2 milioni di tonnellate nella Ue). Il comparto grano duro/pasta ha una valenza strategica per l'agroalimentare italiano, basti considerare che il suo valore economico è di 1,9 miliardi di euro, con la pasta che rappresenta il 5% del valore dell'export agroalimentare complessivo.
Filiera grano duro: la denuncia di De Bonis
«Mentre nei porti pugliesi attraccano indisturbate navi provenienti da Panama, dove tutto si coltiva tranne che il grano, i prezzi del grano italiano crollano in prossimità della trebbiatura».
«È evidente che si sfrutta, ogni anno, la leva dell'import-export per drogare il mercato nazionale. Un mercato distorto e viziato in cui a perderci sono i produttori e in consumatori, mentre gli industriali si avvantaggiano della depressione dei prezzi. Ora, di fronte a tutto questo, che cosa intendono fare le organizzazioni di categoria?»
È la denuncia lanciata da Saverio De Bonis (europeisti), membro della Commissione Agricoltura Senato, durante l’audizione alla quale hanno partecipato in videoconferenza i rappresentanti di Agrinsieme, Coldiretti, Unci Agroalimentare, Uecoop e Anpa.
«Ho chiesto – continua il Senatore - come mai i lavori per rendere pienamente operativa la Commissione Unica Nazionale (Cun) procedano così a rilento».
Secondo De Bonis la Cun consentirebbe di garantire la trasparenza e l'equità necessarie alla filiera del grano duro, ma non vede la luce.
