Sull’accordo per la campagna di trasformazione del pomodoro da industria nel bacino del Centro-Sud ancora nulla di fatto. Quasi a fine maggio maggio, quando i trapianti sono già abbondantemente iniziati, ancora non c’è contratto. In apparenza nulla di strano, storicamente l’accordo viene firmato a campagna inoltrata, nel 2021 a fine maggio. Ma quest’anno parte industriale e parte agricola sono, più degli anni precedenti, schierati su fronti contrapposti. Il rincaro dei costi di produzione ha scavato un solco profondo. La prima ha offerto 120 €/t per il tondo e 130 per il lungo. La seconda, invece, ne chiede 130 per il tondo e 140-145 per il lungo.
«I prezzi proposti dall'industria non coprono i costi»
Per Angelo Miano, presidente di Cia Capitanata «alle condizioni che gli industriali vorrebbero imporre, i produttori non coprirebbero nemmeno i costi di produzione». Un’osservazione che Miano suffraga con i risultati di uno studio di Cia Capitanata secondo il quale, per la coltivazione e la raccolta del pomodoro da industria, un’azienda agricola deve sostenere un costo pari a 14.665 euro per ogni ettaro coltivato.
«Abbiamo considerato tutte le voci di spesa, dall’affitto agli agrofarmaci e così via. Tenendo contro dei costi, in Capitanata, dove in media si raccolgono circa 86 tonnellate di pomodoro per ettaro, i produttori non riuscirebbero nemmeno a coprire i costi di produzione ai prezzi che la parte industriale vuole accordarci. Perciò molte aziende hanno già desistito dal piantare pomodoro: le prime stime indicano che i trapianti sono diminuiti almeno del 25%. Il rischio, se la parte industriale non va incontro alle legittime aspettative delle aziende agricole per concordare un prezzo sufficientemente remunerativo per i produttori, è che anche questa produzione, di cui la Puglia è leader nazionale, vada persa, con la riduzione progressiva e sistematica dei produttori disposti a rischiare di andare in perdita».
Anicav: «Non si possono scaricare su di noi le inefficienze»
I costi per ettaro dichiarati in questi giorni dalla parte agricola evidenziano un’esagerata differenza rispetto a quelli del bacino Nord, che ha già chiuso l’accordo a 108,50 €/t, replica il presidente dell’Anicav, Marco Serafini. «Non si può pensare di compensare tali inefficienze scaricandole sulla parte industriale e, quindi, sul consumatore finale già gravato dai forti aumenti conseguenti la guerra. Si rischia seriamente di minacciare il comparto del pomodoro da industria nel bacino Centro-Sud, con importanti ripercussioni sull’economia e sull’occupazione del territorio. Auspichiamo senso di responsabilità da chi è chiamato a rappresentare il mondo agricolo per una ripresa delle trattative nell’interesse dell’intera filiera».
Le richieste di parte agricola, aggiunge il direttore di Anicav, Giovanni De Angelis, sono immotivate e appaiono, a tratti, speculative. «Sarà fondamentale mettere a punto uno studio sui costi di produzione in agricoltura, anche eventualmente con il coinvolgimento del Mipaaf, per avere dati oggettivi su cui basare la contrattazione già a partire dalla prossima campagna di trasformazione».
Costo di produzione del pomodoro da industria nel Foggiano (2022; €/ha) |
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AFFITTO | 1.000 |
LAVORAZIONI MECCANICHE: | |
Aratura | 100 |
Primo ripasso | 40 |
Secondo ripasso | 35 |
Fresatura | 100 |
Assolcatura | 50 |
Montaggio impianto irrigazione | 150 |
Trapianto con stesura ala gocciolante | 400 |
Sarchiatura | 50 |
Trattamenti + diserbi (9 x 40,00 € = 360 €) | 360 |
Raccolta meccanica (1.000 q/ha) | 1.800 |
LAVORAZIONI MANUALI: | |
Zappatura + estirpatura erba (7 gg x 70 €/g) | 490 |
Rimozione ala gioccolante e impianto (7 gg x 70 €/g) | 210 |
PIANTINE | 1.400 |
IMPIANTO IRRIGUO: | |
Ala gocciolante | 300 |
Ammortamento annuo tubi da 90 mm | 150 |
Ammortamento annuo tubi da raccorderia | 30 |
Ammortamento annuo filtri | 50 |
CONCIMI E GEODISINFESTANTI | 2.300 |
AGROFARMACI | 2.500 |
ACQUA IRRIGUA | 1.000 |
ASSICURAZIONE MULTIRISCHIO | 1.000 |
QUOTA ASSOCIATIVA COOPERATIVA 10% | 1.150 |
TOTALE | 14.665 |
Fonte: Cia Capitanata |