Raccolto il 70% della quantità programmata con le industrie di trasformazione. Rese e qualità elevate. Situazione favorita da un agosto senza piogge
Finalmente buone notizie sul fronte del pomodoro da industria nel Nord Italia. Dopo anni complicati sia sul fronte della contrattazione tra produttori e trasformatori, sia su quello del campo, con programmazioni non ben definite e andamenti climatici sfavorevoli, la campagna 2021 sta andando "a gonfie vele". A oggi risulta già raccolto il 70% della materia prima coltivata sui 38.621 ettari contrattati. Le rese sono elevate e anche la qualità è molto buona. A fare il punto della situazione è l'Organizzazione interprofessionale pomodoro da industria Nord Italia.
«Il pomodoro è stato consegnato alle imprese di trasformazione in modo continuo e fluente – spiega il presidente dell'Oi Tiberio Rabboni – senza subire interruzioni a causa delle piogge, assenti nel mese di agosto. L’avvio della campagna non era stato dei più semplici sotto il profilo climatico, in particolare per i gravi episodi di grandine del 26 luglio, che avevano colpito gravemente oltre 2.000 ettari coltivati a pomodoro nel territorio settentrionale».
In agosto consegne record
Le consegne di agosto sono poi state da record con quantitativi di conferimento all’industria mai registrati prima e di circa 400.000 tonnellate a settimana.
«Tutto questo – sottolinea Rabboni – è il risultato di un’attenta programmazione dei trapianti in primavera, di una grande efficienza nella raccolta, di una perfetta organizzazione nei trasporti e di un’ottima sinergia con la velocità di ricezione e di lavorazione da parte dell’industria. In particolare, la programmazione dei trapianti, scaglionata su un lungo periodo, ha consentito di evitare il problema della sovramaturazione nelle settimane centrali di agosto».
Qualità eccellente
Anche la qualità è eccellente con un grado brix elevato, con un valore di quasi 5°, prossimo ai massimi storici, e con un ottimo risultato in colore e nella tenuta della bacca.
«Le imprese di trasformazione – conclude Rabboni « stanno realizzando ottimi prodotti per i mercati nazionali e internazionali. I conti si faranno a fine campagna, ma si attendono rese di campo più elevate del valore medio storico. Alle buone rese in campo si aggiunge un indice di pagamento prossimo al 100 da parte dell’industria agli agricoltori, risultato della buona qualità e del poco scarto del pomodoro consegnato. Il buon indice di pagamento, applicato ad un prezzo di riferimento più alto rispetto egli anni passati, si traduce in una reale distribuzione del valore lunga la filiera».