Il mais italiano, in crisi tecnica e commerciale, ha perso in poco meno di 20 anni metà della sua superficie nazionale. La campagna in corso si segnala poi per una delle più problematiche per gli estesi attacchi di piralide e per i danni causati da eventi climatici estremi come pioggia e caldo eccessivo. Il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo ha quindi istituito luned’ 8 luglio un Tavolo tecnico nazionale del settore mais,
presieduto dal Sottosegretario all’agricoltura Franco Manzato e comprendente rappresentanti delle Regioni, delle organizzazioni agricole e del mondo della ricerca «Una decisione che accogliamo con estremo favore – afferma il presidente della Copagri Franco Verrascina dopo l’avvio al Dicastero dell’agricoltura dei lavori del Tavolo di filiera.
Le opportunità della genetica
«Il mais – sottolinea il presidente - è infatti una materia prima strategica, un cereale di fondamentale importanza per l’agricoltura, la zootecnia e le produzioni agroalimentari di maggiore prestigio del nostro Paese; in ragione di ciò, dobbiamo e vogliamo contrastare il trend che ci ha portato ad avere bassi livelli di autoapprovvigionamento e per far questo vogliamo tenere la barra dritta sull’innovazione, e in particolare sulle opportunità offerte dalla genetica e dalla ricerca agronomica, prestando grande attenzione alla questione legata al reddito».
Ettari in progressivo calo
Il presidente di Copagri ricorda come quella maidicola sia la prima coltura nazionale sia in termini di produzione, con una media che si aggira intorno agli 8 milioni di tonnellate, che di rese, con circa 10 tonnellate ad ettaro, e ha un ruolo chiave in riferimento a numerose produzioni nazionali di eccellenza; basti pensare, ad esempio, alle numerose produzioni a Indicazione Geografica che sono strettamente connesse a tale comparto, Le superfici sono tuttavia in forte calo (dagli oltre 1,1 milioni di ettari di inizio millennio agli attuali 600mila scarsi).
L’auspicio di un piano di settore
«Ci auguriamo ora che nell’ambito di tale Tavolo si arrivi a concordare in tempi celeri un Piano di settore che possa contribuire a concertare, concordare e indirizzare al meglio le strategie per il sostegno e per il rilancio della filiera maidicola, interessata da un brusco calo delle superfici coltivate e da una conseguente riduzione della produzione che vanno necessariamente invertiti nell’interesse dei produttori agricoli del nostro Paese».