La lattuga coltivata in pieno campo può essere oggetto di gravi infestazioni prodotte da alcuni fitofagi. Trattandosi di un ortaggio da foglia, i danni prodotti a spese dell’apparato vegetativo compromettono in parte o del tutto il valore commerciale del prodotto alla raccolta. Ai danni diretti, In alcuni ambienti colturali e durante la stagione primaverile-estiva, ai danni diretti si associano molto spesso quelli indiretti prodotti dagli afidi che, con le loro punture, riescono a trasmettere virus in modo semipersistente o persistente. Considerata la brevità del ciclo colturale di questo ortaggio e l’imprevedibilità e la rapidità con cui si evidenziano le infestazioni, è necessario controllare costantemente le coltivazioni al fine di adottare tempestivamente provvedimenti atti ad evitare, o quanto meno a contenere, i danni da esse arrecati.
Geodisinfetazione
Le larve degli elateridi, presenti soprattutto nei terreni ricchi di sostanza organica e mantenuti a lungo incolti o inerbiti, vivono a spese dell’apparato radicale compiendo erosioni che nei casi più gravi causano la morte delle piante e il conseguente diradamento della coltura in atto. Per il loro contenimento può risultare utile adottare alcune pratiche agronomiche, quali ad esempio la sarchiatura, con la finalità di diminuire l’umidità presente negli strati più superficiali del terreno e costringere le larve a spostarsi in profondità. Inoltre, prima di effettuare il trapianto è possibile fare ricorso alla geodisinfestazione distribuendo in modo localizzato lungo la fila un preparato insetticida a base di teflutrin.
Nelle prime fasi del ciclo colturale le piante della lattuga possono essere attaccate dalle nottue terricole, le cui larve si localizzano negli strati superficiali del terreno e durante le ore notturne compiono erosioni al colletto delle piante, causandone la morte. Per contenere le perdite di investimento, si consiglia di intervenire quando si evidenziano su alcune piante i primi sintomi di avvizzimento dell’apparato vegetativo effettuando un trattamento insetticida mediante l’uso di un piretroide.
Attacchi “aerei”
Diverse specie di nottue defogliatrici sono in grado di danneggiare allo stadio larvale l’apparato aereo della lattuga e di numerose altre ortive in quanto trattasi di fitofagi estremamente polifagi. Si nutrono principalmente dell’apparato fogliare sul quale compiono vistose erosioni; possono inoltre penetrare all’interno dei cespi, imbrattarli di escrementi e renderli non più commerciabili. La lotta deve essere condotta quando le larve si trovano ai primi stadi di sviluppo.
Gli afidi creano danno soprattutto alle giovani piantine per sottrazione di linfa, con conseguenti rallentamenti vegetativi; inoltre si insediano sulla rosetta centrale ed impediscono in tal modo la formazione del cespo. La difesa contro questi parassiti deve essere condotta tempestivamente, all’inizio dell’infestazione.