Il pomodoro è un ortaggio poco ospitale per gli acari. Su foglie e fusto sono infatti presenti particolari tricomi, sorta di sottili escrescenze che, oltre ad ostacolare i movimenti, possono produrre essudati come metil-chetoni e zingibereni tossici per questi parassiti. Ciò nonostante tre sono le specie in grado di essere dannose alla solanacea: il ragnetto rosso comune o bimaculato (Tetranychus urticae), il ragnetto rosso delle solanacee (Tetranychus evansi) e l’eriofide rugginoso del pomodoro (Aculops lycopersici).
Un “rosso” più dannoso
Il primo sintomo dell’infestazione prodotta dai tetranichidi si manifesta sulle foglie con piccole aree clorotiche che, con l’aumentare della popolazione, finiscono per confluire sottraendo sempre più superficie alla sintesi clorofilliana. Le infestazioni hanno un andamento a macchia,
Non sottovalutare l’eriofide
Gli eriofidi, a differenza dei tetranichidi, inducono reazioni più complesse nella pianta ospite. Ogni singolo atto di nutrizione, infatti, non solo comporta la perforazione delle pareti cellulari e la sottrazione di sostanza cellulare, ma anche l’immissione di liquidi salivari. L’eriofide rugginoso del pomodoro appartiene alla categoria degli eriofidi vaganti, quindi non induce produzione di galle, ma la sofferenza delle cellule interessate dalle sue punture che culmina con la loro morte. Le alterazioni determinate dalle punture di nutrizione generalmente si evidenziano dalla base delle piante e si estendono poi
Tutti i particolari nell'articolo pubblicato su Terra e Vita n. 11