È in atto una sensibile diminuzione dei consumi di pomodoro e dei suoi derivati, come ricorda anche il box pubblicato in questa pagina. Questa flessione ha modificato in modo importante le scelte di management di tutte le aziende o società operanti nel settore, che si sono convinte dell’opportunità di cercare di esaltare la presenza di una filiera produttiva.
A questo fine Conserve Italia, la prima cooperativa europea nel mondo del trasformato, ha sfruttato una propria peculiarità: quella di essere controllata direttamente dalle cooperative agricole socie. Una situazione che implica un forte legame con il territorio e che quindi permette di valorizzare come italiana la produzione agricola; e di offrire al consumatore solide garanzie sull’origine della materia prima e sulla qualità dei prodotti finiti.
Quattro stabilimenti
Nella stagione appena conclusa, il Gruppo bolognese ha trasformato ben 4 milioni di quintali di pomodoro nei suoi quattro stabilimenti. Le regioni di produzione sono:
- Emilia Romagna: dove troviamo due siti produttivi, quello di Pomposa (Fe) e quello di Ravarino (Mo), specializzati nella produzione di polpe, passate, sughi e concen-trati.
- Toscana: qui troviamo lo stabilimento di Albinia (Gr), specializzato nella produzione di polpe, passate e concentrati.
- Puglia: in questa regione l’industria si trova a Mesagne (Br); la sua peculiarità è la produzione, per l’intero gruppo, di pelati, pomodorini e salse da pelato.
…
Leggi l'articolo completo su Terra e Vita 2/2017 L’Edicola di Terra e Vita