L’ultimo tassello del programma di sostegno al settore vitivinicolo previsto dalla nuova organizzazione comune di mercato è costituito dal finanziamento dei programmi di promozione sui mercati dei paesi terzi. In realtà si tratta della misura più importante del piano di sostegno annuale che sebbene parta in sordina con una dotazione finanziaria di soli 7 milioni di euro è però destinata ad aumentare di peso nel corso degli anni futuri e soprattutto a partire dal 2012 allorquando verranno a conclusione gli interventi transitori degli aiuti all’aumento della gradazione alcolica dei vini con l’aggiunta di mosti concentrati e quelli per la distillazione.
È previsto infatti che a partire dal 2012 la dotazione dei programmi di sostegno destinati alle misure di promozione dei prodotti vitivinicoli superi i cento milioni di euro e quindi circa un terzo dell’intero plafond che deve essere spalmato tra altre sette misure di sostegno fra le quali alcuni particolarmente nuove. Fra non molto dovremo infatti imparare a conoscere anche la “vendemmia verde” del vigneto come un’operazione colturale incentivata da adeguati sostegni finanziari e finalizzata, in ogni caso a ridurre la produzione che rappresenta l’obiettivo principale della nuova Ocm del vino. Il programma nazionale di sostegno per il quinquennio che va dal 2009 al 2013 prevede uno stanziamento comunitario per il 2009 pari a € 238 mila che salgono progressivamente negli anni successivi per stabilizzarsi alla fine su circa 336mila euro.
A Roma il 30%, il resto alle Regioni
Inizialmente e cioè al momento dell’approvazione del piano di sostegno, era stato previsto che gli interventi promozionali sarebbero stati gestiti a livello nazionale visto che si trattava di azioni che miravano alla promozione di prodotti sui mercati dei paesi terzi e quindi rendevano opportuno procedere ad una valutazione armonica ed unitaria nella presentazione del nostro paese all’estero. Ma ciò non è stato accettato dalle Regioni le quali dopo aver richiesto di gestire l’intero plafond disponibile a livello locale hanno accettato che il 70% dello stanziamento e quindi per questo anno, 4,9 milioni di euro sia assegnato alle regioni per il finanziamento di programmi promossi da operatori regionali. La suddivisione tra le varie regioni è avvenuta in base al dato storico relativa alla spesa di ciascuna regione nel settore vitivinicolo. Ma neppure questo criterio, solo apparentemente oggettivo, è stato sufficiente in quanto l’interpretazione dei dati è servita a qualche regione per spuntare una percentuale maggiore e un’assegnazione di qualche decina di migliaia di euro in più. È infatti evidente che una maggiore capacità di spesa in misure relative alla ristrutturazione dei vigneti, agli aiuti per la distillazione o all’’arricchimento dei vini non sono il segnale della presenza di aziende vitivinicola aperte all’esportazione dei loro prodotti e in grado di investire anche in quella direzione.