Il Mipaaf, di concerto con il Mef, ha emanato lo scorso 22 luglio il decreto recante i criteri e le modalità di attuazione del piano di interventi previsto dalla legge n. 91/2015, il cosiddetto Piano olivicolo nazionale. Sono stati definiti, nell’ambito dei cinque obiettivi del Piano, le rispettive risorse finanziarie per il biennio 2016-2017, gli interventi e i relativi beneficiari.
Il Piano intende conciliare nell’olivicoltura, sia da olio che da mensa, tre aspetti importanti e irrinunciabili dell’agricoltura contemporanea: la competitività, l’ecosostenibilità e la multifunzionalità. L’incremento della produzione di olive e di olio è ottenibile non solo con nuovi impianti ma anche con la razionalizzazione dell’esistente. La gestione agronomica degli oliveti tradizionali, che costituiscono quasi l’80% dell’olivicoltura nazionale, è, infatti, ancora condotta nella maggior parte dei casi senza criteri tecnici aggiornati, né tantomeno ecosostenibili. In molte situazioni colturali le conoscenze tecniche sono ignorate: errate concimazioni, lavorazioni, potature, difesa fitosanitaria. Basti pensare all’infestazione dacica del 2014 che ha trovato impreparati schiere di olivicoltori e che ha più che dimezzato la produzione nazionale. Invero altri pur ‘sapendo’, non hanno ‘potuto’ o ‘voluto’ per motivi pratici o di convenienza economica. D’altra parte, in importanti areali produttivi anche le conoscenze scientifiche sono carenti.
Uso razionale delle risorse naturali
Il Piano, inoltre, evidenzia a buon diritto la necessità di un uso razionale e sostenibile delle risorse naturali in olivicoltura, con particolare riferimento a quella idrica, e di salvaguardarne gli aspetti paesaggistici e storici. Secondo l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), oltre alla produzione di alimenti e fibre (sani e di qualità), l’agricoltura modifica il paesaggio, contribuisce alla gestione sostenibile delle risorse, alla preservazione della biodiversità, a mantenere la vitalità economica e sociale delle aree rurali.
(*) Università di Bari Aldo Moro - Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali Coordinatore nazionale del Gruppo di Lavoro Olivo e Olio della Soi.
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