La coltivazione di pomodoro da mensa nell’area orticola meridionale della Campania si effettua in due cicli: il primo, più precoce, va da fine dicembre-inizio gennaio a maggio, il secondo parte con i trapianti a luglio e si completa nella prima decade di novembre.
«A differenza di quanto avviene in Sicilia – ci riferisce Francesco Papa, orticoltore campano, dove si sceglie il ciclo unico con produzione anche in inverno – non c’è convenienza a prolungare il ciclo nel periodo freddo; ciò, sia perché le condizioni climatiche (luce e temperatura) non lo consentono sia perché la qualità del prodotto scade con conseguente prezzo di vendita poco favorevole. Lo stesso discorso si può fare per il ciclo più precoce che potrebbe prolungarsi in estate, ma con prezzi in calo e difficoltà produttive per l’eccessivo caldo».
Nelle zone della Piana del Sele il primo ciclo inizia con trapianti piuttosto precoci in pieno inverno.
«Va rilevato, però, che un anticipo di un mese nella messa a dimora delle piante in questo periodo si riflette in un anticipo produttivo di soli 7-10 giorni. Pertanto, le raccolte più precoci non iniziano prima di metà aprile (dopo circa 90/100 giorni). Il ciclo estivo, invece, ha inizio a fine giugno-inizi luglio ed è molto più veloce; in questo caso la raccolta inizia dopo poco meno di 60 giorni dal trapianto e si conclude a novembre (solitamente prima quindicina del mese) quando gli orticoltori, tolta la solanacea, procedono ad impiantare un’ortiva con ciclo autunno-primaverile. Naturalmente, nel caso di aziende specializzate nella coltivazione di pomodoro, si tende ad allungare il ciclo più possibile (fino all’arrivo dei primi freddi) prima di procedere alla pulizia della serra per il trapianto successivo».
Il differente periodo di coltivazione non incide in maniera determinante sui costi.....
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