Bostrico, in Alto Adige piaga sempre più profonda

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La Provincia autonoma ha già stanziato oltre 30 milioni di euro per i danni subiti dai proprietari delle foreste colpite dal coleottero della corteccia

Le foreste dell'Alto Adige sono infestate dai coleotteri della corteccia, un problema che persisterà anche nei prossimi. «Attualmente sono stati colpiti circa 5.000 ettari – ha detto direttore del Dipartimento foreste della Provincia autonoma Günther Unterthiner – l'Eurac fornisce immagini satellitari che il personale del Dipartimento forestale utilizza come base per i calcoli». Il territorio altoatesino ha una superficie di 740.000 ettari, di cui circa 350.000 sono occupati da boschi. Il fenomeno che da anni coinvolge l’Europa centrale, ora sta investendo anche il territorio altoatesino: una massiccia infestazione da bostrico.

«I coleotteri della corteccia attaccano soprattutto gli abeti rossi, spesso già indeboliti – ha spiegato Unterthiner – Il bostrico si nutre degli assimilati della fotosintesi e la sua presenza interrompe il flusso di questi assimilati verso le radici e successivamente verso la chioma, portando alla graduale morte dell'arbusto».

Diffusione favorita dal maltempo

A seguito della tempesta Vaia e ad eventi di maltempo e neve registrati negli ultimi due anni, il bosco è diventato un habitat ideale per il bostrico. Di questo passo, la proliferazione di questo insetto può aumentare fino a dieci volte. Solamente nella stagione in corso, in alcune aree sono state colpite già tre generazioni di alberi. «Abbiamo cercato di rimuovere tutto il legno danneggiato dalle foreste, ma non ci siamo riusciti, visto che la quantità era eccessiva» ha dichiarato Peter Prader, rappresentante delle circa 100 segherie dell'Alto Adige. Prader ha evidenziato lo sforzo profuso per contrastare il coleottero da corteccia e i danni recati al legname, che per l’intera categoria rappresenta una grave perdita a livello economico.

Le autorità forestali e i proprietari di boschi stanno portando avanti un percorso comune, favorito anche dai contributi che vengono erogati dalla Provincia. «Dopo la tempesta Vaia, abbiamo inizialmente erogato 21,4 milioni di euro ai proprietari forestali, accogliendo complessivamente 2.629 domande di contributo, mentre altri 10 milioni sono stati stanziati ed erogati per il legname danneggiato – ha sottolineato l’assessore provinciale all'Agricoltura Arnold Schuler –. Recentemente la Giunta ha approvato un’integrazione alle linee guida adottate a febbraio per la concessione di contributi per misure di contrasto ai parassiti e le malattie delle piante forestali».

Nonostante gli sforzi messi, il fenomeno della presenza di coleotteri che infesta la popolazione boschiva può essere limitato, ma secondo gli esperti quello del bostrico è un fenomeno che non può essere completamente eliminato. «La natura deve aiutarci, scientificamente è stato studiato che il fenomeno a livello di numeri crolla dopo qualche anno, ma non sappiamo ancora il perché. Se avessimo inquadrato il motivo, avremmo già potuto intervenire in maniera più efficace», ha ribadito Unterthiner.

Da sinistra: Peter Prader, Arnold Schuler e Günther Unterthiner

Si studia come arginare il fenomeno

Attualmente esiste uno studio del Boku di Vienna, a cui partecipa anche il professore universitario altoatesino Hannes Schuler. Mira a comprendere la biologia e il complesso sistema che favorisce la diffusione dei coleotteri. «Gli insetti possono entrare in diapausa spegnendo il loro metabolismo e vivendo sottoterra per periodi più lunghi, anche per anni interi – ha sottolineato Unterthiner –. In questo modo garantiscono la continuità della loro specie». In altri Paesi è consentito l’uso di prodotti per il trattamento delle piante in foresta è consentito, ma tale procedura non è autorizzata in Italia.

Le foreste svolgono inoltre un ruolo importante anche nell'approvvigionamento di acqua potabile: «Nelle aree aperte, l'acqua defluisce superficialmente e non raggiunge le falde acquifere, mentre nelle foreste s’infiltra e diventa acqua limpida e potabile – ha concluso Unterthiner –. La priorità, ora, è garantire la conservazione delle foreste».

«Dobbiamo essere consapevoli che l'infestazione da bostrico non è un problema della silvicoltura o solamente dei proprietari di boschi, ma riguarda l'intera popolazione – ha precisato Schuler –.  La foresta ha funzioni protettive, perché, ad esempio, garantisce la sicurezza sui pendii, in modo tale che strade, edifici e altre infrastrutture vengano protetti dai rischi naturali. Inoltre, la foresta è importante come area ricreativa per molte persone».

«Non faremo mancare il nostro sostegno ai proprietari – ha evidenziato l’assessore –. L'obiettivo è di continuare a promuovere misure mirate in collaborazione con l'autorità forestale e, allo stesso tempo, aumentare la consapevolezza fra la popolazione locale».

Bostrico, in Alto Adige piaga sempre più profonda - Ultima modifica: 2022-10-10T16:25:08+02:00 da Redazione Terra e Vita

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