Astemi e beoni sono più cagionevoli, ovviamente in misura diversa, rispetto a chi beve vino in maniera responsabile.
L’affermazione ha ora fondamenta scientifiche in quanto è la conclusione di una ricerca effettuata su un test di bevitori e non in relazione ai ricoveri ospedalieri per malattie soprattutto di natura circolatoria e funzionalità epatica, gastrica e pancreatica.
Da tale ricerca emerge che chi consuma il classico bicchiere di vino al giorno, e la dieta mediterranea, ha un livello di ricoveri inferiore sia a chi, ovviamente, beve troppo, ma anche agli astemi.
È il quadro che emerge dallo studio epidemiologico “Moli Sani”, firmato dal Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’Irccs Neuromed di Pozzilli di Isernia, in collaborazione con il Dipartimento di Nutrizione dell’Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston, e pubblicato sulla rivista scientifica “Addiction”.
La ricerca
Lo studio ha coinvolto 21.000 partecipanti, seguendoli per oltre 6 anni e mettendo in relazione le loro abitudini nei confronti delle bevande alcoliche con il numero dei ricoveri ospedalieri. Partito nel marzo 2005, ha coinvolto inizialmente circa 25.000 cittadini, residenti in Molise, per conoscere i fattori ambientali e genetici alla base delle malattie cardiovascolari e dei tumori. Lo studio Moli-sani, oggi basato presso l’IRCCS Neuromed, ha trasformato un’intera Regione italiana in un grande laboratorio scientifico.
I partecipanti sono stati suddivisi in vari gruppi a seconda dell'assunzione di alcool dichiarata: da un lato gli astemi, dall'altro i bevitori occasionali e i consumatori abituali secondo le dosi raccomandate, e infine i grandi bevitori.
Incidenza di tumori nei forti bevitori...
Dall'indagine è emerso che le persone che bevono in maniera eccessiva sono state quelle che hanno fatto segnare il numero più alto di ricoveri sia per patologie legate all'alcol (74%), sia per casi di tumore (36%).
...e di problemi vascolari nei non bevitori
Invece, per quanto concerne gli astemi o gli ex bevitori, i dati più significativi hanno riguardato i problemi vascolari, riscontrati in proporzione maggiore rispetto a chi invece beve con moderazione.
Tenendo conto di questi risultati, gli esperti hanno constatato che, rispetto a chi consuma alcolici in maniera copiosa e agli astemi, coloro che bevono responsabilmente hanno minori probabilità di essere ospedalizzati soprattutto per malattie cardiovascolari.
IL GIUDIZIO DEI RICERCATORI
«Abbiamo osservato - dice Simona Costanzo, prima autrice del lavoro, che ha trascorso un periodo di ricerca in questo campo proprio nell’Università di Harvard, grazie a un grant della Fondazione Veronesi - che un consumo elevato di alcol si accompagna a una più alta probabilità di ricoveri in ospedale, soprattutto per eventi tumorali e patologie alcol correlate. Il che conferma il grave danno per la salute che viene dal bere in eccesso. Invece chi beve in moderazione presenta un rischio minore di ricovero per tutte le cause e per le malattie cardiovascolari rispetto agli astemi e agli ex bevitori».
«Il dato sulle ospedalizzazioni - commenta Licia Iacoviello, Responsabile del Laboratorio di Epidemiologia molecolare e nutrizionale dell’Irccs Neuromed e professore ordinario di Igiene e Salute Pubblica all’Università dell’Insubria di Varese - è molto importante quando vogliamo parlare dell’impatto dell’alcol sulla salute pubblica. I ricoveri ospedalieri, infatti, non sono solo un serio problema per la vita del singolo cittadino, ma incidono fortemente sul bilancio del Sistema Sanitario. Il nostro studio conferma quanto l’alcol in eccesso possa pesare sulle strutture sanitarie, e quindi l’urgenza di affrontare il problema, ma conferma ed estende anche le nostre osservazioni precedenti che il consumo moderato di alcol si associa a una riduzione del rischio di mortalità indipendentemente dal tipo di malattia».
«Non stiamo assolutamente dicendo - sottolinea Giovanni de Gaetano, Presidente dell’Irccs Neuromed - che un astemio dovrebbe iniziare a bere per proteggere la sua salute. Questa ricerca tuttavia ribadisce che non ci sono le basi scientifiche per demonizzare l’alcol in toto. Come componente della dieta mediterranea, fatta anche di uno stile di vita sociale, l’alcol in moderazione, ancora una volta, non si rivela essere un fattore negativo».