Rinnovo e diversificazione varietale, contributo straordinario con l’utilizzo della Misura 22 del Psr, relazione proattiva con la Gdo per ridare forza al comparto dell’uva da tavola, promozione del prodotto pugliese: sono questi gli assi portanti sui quali lavorare in un’ottica di programmazione a lungo, medio e breve termine e di compattezza fra tutti gli attori della filiera, senza dimenticare le questioni dei carburanti agricoli, del costo dell’energia e delle garanzie bancarie. È quanto ha sostenuto l’assessore regionale pugliese all’Agricoltura Donato Pentassuglia, in occasione del Tavolo sull’uva da tavola convocato in Regione per affrontare le criticità che hanno investito il comparto dell’uva da tavola in Puglia. Il rincaro dei costi di produzione, le conseguenze della guerra in Ucraina, i danni causati da autentiche calamità naturali sono alcuni dei problemi che stanno avendo impatti traumatici sulle aziende viticole. Ma il primo problema è la caduta dei prezzi dell’uva da tavola sotto i 40-50 centesimi di euro al chilogrammo, mentre i prezzi al consumo arrivano fino a 4 euro al chilo!
Impegni di Pentassuglia al Tavolo regionale uva da tavola
L’assessore Pentassuglia si è impegnato a incontrare nei prossimi giorni i rappresentanti della Gdo sulla questione dei prezzi dell’uva da tavola: «Sentiremo le loro ragioni, ma dobbiamo lavorare su un’operazione ben più ampia di aiuto e sostegno, che non si limiti solo al negoziare il posizionamento degli scaffali. Il momento è critico, nessuno lo nasconde, ma dobbiamo essere capaci di cogliere nuove opportunità.
Per affrontare le difficoltà del comparto dell’uva da tavola è partita l’attività con Bruxelles per l’utilizzo della Misura 22 del Psr come contributo straordinario. Inoltre sto lavorando sul fronte del marketing territoriale in maniera trasversale, con l’obiettivo di mettere in campo una valorizzazione reale di tutti i nostri prodotti. E l’uva da tavola di Puglia è naturalmente tra questi».
Cia Puglia: «Ecco che cosa fare»
Prezzi da fame riconosciuti ai produttori, costi di produzione insostenibili, aziende agricole tra l’incudine della Gdo e il martello di condizioni di assoluta non competitività con i Paesi dove produzione e logistica costano fino al 50% di meno.
Di fronte a questo sfavorevole scenario Giannicola D’Amico, vicepresidente vicario regionale di CIA Agricoltori Italiani di Puglia, ha proposto cinque azioni immediate: un incontro urgente con i responsabili regionali e nazionali della Gdo, misure specifiche nel Psr Puglia (Misura 22) e nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza; una campagna di sostegno al consumo di uva da tavola pugliese; l’esonero dei contributi previdenziali e assistenziali per lavoro autonomo e per assunzione di manodopera; la riduzione degli oneri fiscali per i lavoratori agricoli. In più interventi strutturali che riguardano fitopatologie, risorsa irrigua, infrastrutture di stoccaggio e logistica, autosufficienza energetica, calamità e azioni che affrontino lo “strozzinaggio” legalizzato dei breeder».
Le imprese pugliesi del comparto sono un vanto e un fiore all’occhiello, ha aggiunto D’Amico, «ma il sistema-paese e le regole europee incidono mortificandone la competitività. Servono regole nuove per agevolare l’incontro tra domanda e offerta di manodopera, favorire le aggregazioni, rendere operativo il catasto frutticolo nazionale istituito dal decreto Mipaaf del 27 maggio 2022, che deve rappresentare un valido strumento di programmazione per il comparto e di indirizzo politico, oltre che per la tracciabilità dei prodotti, rivedere immediatamente i negoziati europei con i Paesi extra europei, contingentando le importazioni per quantitativi e per periodi limitati nell’anno».
Confagricoltura Puglia: «Programmare sviluppo sostenibile»
Continuare a considerare i problemi dell’uva da tavola pugliese un’emergenza non aiuta ad affrontare le criticità alla radice: con tale convinzione Confagricoltura Puglia, attraverso il presidente Luca Lazzàro, ha chiesto durante il Tavolo sull’uva da tavola convocato in Regione di allargare la visuale.
«Bisogna affrontare la nuova contingenza con decisione e facendo scelte – ha auspicato Lazzàro –. Legare ancora una volta il crollo dei prezzi solo a dinamiche speculative interne alla filiera e lamentarsi con le istituzioni per le dinamiche di mercato che mortificano l’offerta e impoveriscono il comparto ci allontana dalla soluzione del problema e dalla crescita.
Oltre alla gestione dello straordinario, per il quale Confagricoltura ha chiesto all’assessorato di provare ad attingere dal Fondo nazionale per la competitività delle filiere, serve programmare lo sviluppo del settore, sfruttare al meglio Pnrr e Psr, rinnovare gradualmente le varietà coltivate e promuovere il prodotto. La crisi c’è, la viviamo tutti i giorni sulla nostra pelle, gli imprenditori e i lavoratori del comparto lo sanno bene, ma è solo con l’aggregazione che si può valorizzare e gratificare il lavoro degli agricoltori, lavorando insieme per la crescita dell’economia della Puglia».