Vendemmia 2021, volumi in calo del 9% ma uve di ottima qualità

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Uiv, Assoenologi e Ismea prevedono una produzione di 44,5 milioni di ettolitri, che vale all'Italia il primato europeo davanti alla Spagna. Veneto prima regione per volumi

È la qualità a caratterizzare la vendemmia della ripartenza che si presenta ottima ma con un calo produttivo del 9% rispetto allo scorso anno, con 44,5 milioni di ettolitri. Solo Sicilia, Calabria e Campania presentano una variazione positiva, mentre il Veneto, nonostante la flessione del 7%, si conferma la principale regione produttrice. Colpa del clima che tra gelate e siccità non ha risparmiato i vigneti italiani, ma niente in confronto a quelli francesi dove il crollo previsto è del 29% con 33,3 milioni di ettolitri. Una situazione che porta l'Italia a mantenere la leadership produttiva davanti alla Spagna e ai suoi 40 milioni di ettolitri (-16%). Si apre così la sfida dei prezzi: dopo la flessione del 3% della campagna scorsa, infatti, la prospettiva di una minor produzione, con una ritrovata dinamicità della domanda, genera ottimismo.

Meteo delle prossime settimane decisivo

È quanto emerge dal report di Unione Italiana vini, con Assoenologi e Ismea in base ai primi rilievi su un 25% di uve già in cantina. Resta comunque alta l'attenzione al meteo delle prossime settimane, quando si concentrerà il grosso della vendemmia con il pieno della raccolta posticipato all'ultima decade di settembre. A far ben sperare, secondo il report, sono i segnali sia sul fronte estero con una domanda in aumento dell'11% nei primi 5 mesi dell'anno pari a 2,7 miliardi di euro, che su quello interno trainato dalla riapertura dell'Horeca, la ripresa del turismo e il progressivo calo delle giacenze in cantina. Tanto che secondo la Coldiretti il fatturato complessivo di fine anno supererà gli 11 miliardi.

Un settore attentamente monitorato dal Mipaaf, con il sottosegretario alle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio che subito dopo Vinitaly e Milano Wine Week in calendario a ottobre ha annunciato la convocazione di nuova riunione del Tavolo ministeriale sul vino, per individuare le linee strategiche d'azione sui mercati e in particolare sul tema della promozione internazionale da mettere in pratica il prossimo anno. Dai primi riscontri analitici, il rapporto, segnala delle gradazioni medio alte, con qualche criticità sul rapporto zuccheri/acidità.

I lati positivi della crisi pandemica

«La qualità dipende anzitutto dall'andamento climatico – ha detto il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella – ma molto anche dal modo di condurre la vigna attraverso la scienza e la conoscenza. Laddove viene applicata con la massima meticolosità avremo una vendemmia molto buona, in alcuni casi ottima ed eccellente».

Senza voler sottostimare le difficoltà finanziarie affrontate da tante aziende, Fabio Del Bravo, responsabile Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale Ismea ha evidenziato come «la crisi abbia fornito alle cantine uno stimolo straordinario all'innovazione digitale e alla diversificazione dei canali commerciali». A definirla «la vendemmia del rilancio» è Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini , secondo il quale sui mercati internazionali è necessario proseguire con spirito di squadra e logica di sistema nella promozione del "sistema Italia".

Vendemmia 2021, volumi in calo del 9% ma uve di ottima qualità - Ultima modifica: 2021-09-08T22:05:29+02:00 da Redazione Terra e Vita

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