Frumento tenero
lo scenario si mantiene stabile tra una domanda poco presente e l’incertezza sulla qualità del nuovo raccolto: la prima calmierante e la seconda a ravvivare solo sulla carta un mercato quasi immobile. L’offerta di prodotto nostrano resta presente ma non si registrano scambi degni di nota a giustificare cambiamenti di rotta, con il pronto (ed il nuovo raccolto) visti dagli operatori stabili sui livelli della scorsa settimana: i misti rossi attorno ai 190 €/t partenza ed i grani di forza sui 230 €/t partenza; esteri stabili nonostante la volatilità dell’euro, ma la sensazione è di un rafforzamento dei prezzi.
Frumento duro
settimana di inaspettata inversione di tendenza, probabilmente dovuta alla volontà di operatori “scoperti” di chiudere parte dell’esposizione temendo possibili turbolenze a ridosso del nuovo raccolto. La domanda molitoria torna a farsi sentire condizionata da un mercato che nominalmente recupera sul pronto un paio di euro, ma che sul nuovo raccolto ha fatto registrare vendite a + 10-15 €/t rispetto al recente passato. L’offerta non si è bloccata e si sono registrati parecchi scambi e rivendite.
Il raccolto 2015 procede agronomicamente bene e questo è il vero fattore di incertezza: ottime stime di qualità e rese/ha e prezzi al rialzo. Il tipo Fino vale oltre 300 €/t (+2) arrivo Nord, con i mercantili a sconto tra i 17 ed i 37 €/t.
Mais
il sensibile calo delle quotazioni dei cereali a paglia torna a penalizzare il mais in un contesto di mercato per la zootecnia che vede la domanda ben coperta sul pronto e attenta a garantirsi prezzi bassi anche sul 2016. L’offerta estera e comunitaria resta pressante ed a crescente sconto di riflesso al cambio €/$. L’ampia disponibilità sui porti dell’origine Ucraina impone un calo tra 1 e 2 €/t sulle principali piazze del Nord per un nazionale a 161 arrivo, il comunitario sui 168 €/t e l’Ucraino sui 181 (-1) €/t.
Cereali foraggeri e oleaginose
Cereali Foraggieri: la stagnazione del settore zootecnico si fa sentire e di allunga le scorte dei mangimifici che riducono la domanda con inevitabile stagnazione dei prezzi. L’orzo non trova richiesta e quota sui 178 €/t arrivo; i teneri si mantengono attorno ai 192 €/t partenza ed il sorgo bianco nominale sui 172 partenza. Il nuovo raccolto di orzo si presenta in buone condizioni agronomiche. Oleaginose: sulle piazze mondiali i prezzi cedono, ma l’indebolimento dell’euro e il lieve aumento delle superfici Italia ne compensano l’effetto per una soia che vale sui 366 €/t partenza, a sconto di un 6-7 €/t rispetto all’origine estera.