Mezza vittoria per gli allevatori e l’Italia nel corso del Consiglio agricolo Ue straordinario del 7 settembre scorso. La Commissione, infatti, ha proposto un piano di interventi dedicato alla zootecnica e in particolare al settore lattiero-caseario, che vale 500 milioni di euro, accogliendo però solo in parte le richieste avanzate dall’Italia insieme a Spagna, Francia e Portogallo. Tutto questo mentre i produttori agricoli europei (vedi box)hanno continuato a manifestare contro la politica europea e per chiedere più attenzione alla difesa dei prodotti nazionali.
Il vice presidente della Commissione Jyrki Katainen ha spiegato che quanto stabilito potrebbe dare «beneficio immediato agli agricoltori». Gli obiettivi dell’Ue sono sostanzialmente tre: affrontare le difficoltà di liquidità degli agricoltori, stabilizzare i mercati, affrontare il funzionamento della filiera della distribuzione.
In sintesi, il mezzo miliardo di euro verrà utilizzato per aumentare la quota di aiuti diretti agli allevatori da anticipare a ottobre dal 50 al 70% (potranno essere anticipati gli stessi aiuti per lo sviluppo rurale), per attivare uno stoccaggio privato per formaggi e carni suine e rafforzare i finanziamenti per i programmi di promozione dei prodotti Ue nei paesi terzi. Inoltre, sarà fatto un ulteriore sforzo per l’abbattimento delle barriere non tariffarie.
In previsione anche un ulteriore gruppo di alto livello per studiare nuove misure e valutare l’estensione oltre il 2018 degli aiuti di oggi. «Questa risposta – ha precisato Katainen – dimostra che la Commissione europea si assume molto seriamente le sue responsabilità di fronte agli agricoltori ed è preparata a sostenerli con fondi adeguati».
Bruxelles ha promesso poi che si assicurerà che i soldi «vengano equamente distribuiti, specie negli Stati membri e a quegli agricoltori che sono stati più colpiti dagli sviluppi del mercato», dando comunque «massima discrezione» ai singoli Paesi nella gestione di specifiche situazioni.
Niente da fare, invece, per l’aumento del prezzo di intervento del latte in polvere e per l’etichettatura di origine dei prodotti: due richieste provenienti direttamente dall’Italia. Comunque quanto proposto dalla Commissione è stato valutato positivamente dal ministro Maurizio Martina che ha spiegato: «Si tratta della più importante azione straordinaria attivata dalla Commissione in questi anni sul fronte agricolo, una prospettiva utile per rispondere subito alle aspettative dei produttori». Martina ha poi sottolineato che tutto questo si affianca al “piano latte” italiano da 120 milioni di euro e che adesso «non c’è altro tempo da perdere» nell’attuazione pratica delle proposte europee.