La concia della semente di frumento con un fungicida ad ampio spettro di azione è in grado di controllare tutti i patogeni sul seme e di proteggere anche le piantine nelle prime fasi di sviluppo. Questo trattamento, realizzato in stabilimenti attrezzati da personale qualificato, richiede ridotte quantità di prodotto e garantisce la massima efficacia.
In questo contesto la concia si configura come un intervento di difesa localizzato, alternativo ad applicazioni a dosi più elevate in pieno campo, quindi in linea con le direttive Ue sulla sostenibilità.
La buona pratica agricola prescrive che la semente conciata debba essere gestita in modo adeguato; pertanto il coltivatore deve indossare i prescritti dispositivi di protezione individuali (DPI), leggere attentamente le informazioni riportate sull’etichetta del sacco, adottare adeguate precauzioni durante il caricamento della tramoggia della seminatrice, effettuare la taratura della seminatrice.
Il primo e più importante fattore, che riguarda la sicurezza dell’operatore, è l’uso di adeguati dispositivi di protezione individuali (DPI): oltre a tuta, guanti e scarpe antinfortunistiche, è consigliato l’impiego della maschera, per proteggere le vie respiratorie, e degli occhiali.
L’etichetta sulle confezioni del seme conciato è uno strumento di comunicazione molto importante in quanto indica, oltre la tipologia del seme ed il suo grado di purezza e germinabilità, il nome del prodotto fitosanitario utilizzato per la concia, le denominazioni delle sostanze attive presenti, le frasi e le misure di mitigazione del rischio concernenti il prodotto medesimo.
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