Le piante della bietola da costa possono essere colpite da cercospora, il cui agente patogeno si conserva principalmente sui residui colturali come micelio da cui, in presenza di idonee condizioni climatiche (temperatura di circa 10 °C e umidità pari o superiore al 65-70%), si originano i conidi in grado di diffondere la malattia.
Per la difesa è opportuno adottare misure preventive di carattere agronomico: ampie rotazioni, distruzione dei residui infetti rimasti in campo dopo la raccolta, disinfezione dei semi. Gli interventi con preparati a base di rame vanno iniziati ai primi sintomi e proseguiti in funzione dell’andamento epidemico.
Le larve di diverse specie di nottue fogliari determinano ampie erosioni a carico dell’apparato vegetativo della chenopodiacea compromettendone il valore commerciale. Intervenire al primo accenno di infestazione.
Funghi antagonisti
La malattia in grado di arrecare il maggiore danno al finocchio è la sclerotinia. Sulle radici e al colletto delle piante attaccate determina la comparsa di aree imbrunite e marcescenti che in condizioni di elevata umidità si ricoprono di una muffetta biancastra all’interno della quale si differenziano sclerozi di colore nero, gli organi di conservazione e di propagazione della malattia, in grado di mantenersi a lungo vitali nel terreno anche in assenza delle piante ospiti.
Per prevenire questa temibile avversità è opportuno sottoporre il terreno ad ampie rotazioni, dosare adeguatamente la distribuzione dell’acqua irrigua e la concimazione azotata, scegliere una idonea densità di impianto, assicurare una buona sistemazione del terreno per impedire il ristagno dell’acqua ed estirpare e distruggere le piante colpite.
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