E’ stato presentato a Expo il progetto Fico (Fabbrica italiana contadina), che aprirà a Bologna il prossimo anno. Promette di essere un “paradiso dei buongustai”, la prima Disneyland del cibo che si estenderà su una superficie di circa 80mila metri quadri. Darà spazio a 40 tra le migliori aziende agroalimentari e consorzi italiani (da Parmigiano Reggiano e Grana Padano alle patate Pizzoli, dal caffè Lavazza al panettone Balocco, senza dimenticare ‘chicche’ come i confetti Pelino e la pasta selezione Casillo). Il progetto, presentato a Expo, è nato per iniziativa del Caab (Centro AgroAlimentare di Bologna) e del suo presidente Andrea Segrè, è promosso dal Comune di Bologna e sarà gestito da Eataly World, la società costituita da Eataly e Coop. «Attirerà turisti da tutto il mondo – ha commentato il fondatore di Eataly, Oscar Farinetti, annunciando che il sito sarà pronto tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017 – Fico l’ho pensata proprio per i bambini vedendo il loro entusiasmo a Expo. È lo stesso che provai andando con mio padre a Italia ‘61 a Torino».
Ma nella Disneyland del cibo ci sarà tanto spazio anche per gli adulti: come nei 20 punti di ristoro, tra ristoranti tematici e chioschi di street food. Nel parco, inoltre, si potrà circolare in bicicletta, con i veicoli a tre ruote che sta realizzando Bianchi, altra icona del made in Italy, dotate di un carrello davanti e un piccolo frigo, per sostare e fare la spesa circolando nel ‘parco’. Si stima che saranno coinvolte circa 2mila imprese, 3mila lavoratori nell’indotto e 700 direttamente all’interno del parco. «La Regione ha creduto da subito in Expo e lo dimostra il fatto che, appena insediati, abbiamo raddoppiato l’investimento. Con questo progetto Bologna sarà sempre più centro dell’Emilia Romagna e dell’Europa, e diventerà la locomotiva di crescita di questo Paese» ha sottolineato il presidente di Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. «Fico è un progetto davvero unico – ha aggiunto il sindaco di Bologna, Virginio Merola – che sicuramente segnerà il cambio del tipo di turismo che arriva nella nostra città. Bologna ha l’ambizione di vivere sulla diversità di cibi, gusti e persone, di essere una città plurale, in grado di far convivere stili di vita differenti, con i suoi 60 mila studenti universitari e le sue 120 nazionalità». Anche il governo sostiene il progetto «Ci sono tutte le condizioni perché il progetto di Bologna erediti la storia narrativa di Expo raccogliendo la sfida che si aprirà dopo l’Expo in una regione che è la spina dorsale della nostra economia» ha detto il ministro Maurizio Martina. Via libera anche da Paolo De Castro: «Fico può diventare una piattaforma educativa a livello europeo sull’alimentazione nelle scuole».
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