La siccità non fa sconti a nessuno e anche gli allevatori maremmani soci del Caseificio Sociale di Manciano non fanno eccezione. L’acqua negli invasi e nei pozzi scarseggia e non è certo più felice la condizione dei pascoli freschi a cui si somma la penuria di fieno. Ne fanno le conseguenze quindi in primo luogo le pecore a causa delle ovvie ripercussioni sulla loro alimentazione e in secondo luogo i loro allevatori, dal momento che a un’alimentazione più misera fa riscontro un calo della produzione di latte.
A conferma di quanto detto giungono le parole del presidente del Caseificio Sociale di Manciano Carlo Santarelli: «Il persistere di temperature molto alte e l’assenza di piogge significative dallo scorso autunno sta creando gravi danni alla disponibilità di foraggio e fieno per gli ovini, con una riduzione del 50 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e, pertanto, insufficiente a soddisfare le necessità. Questo costringe i nostri soci ad acquistare il foraggio, con un conseguente e inevitabile aumento dei costi e delle difficoltà di gestione».
La lattazione nei mesi di luglio e agosto solitamente cala a seguito dell’aumentare delle temperature, ma quest’anno questo calo appare decisamente anticipato nel tempo, provocando così una mancanza significativa di materia prima per la produzione di formaggi e di altri prodotti lattiero-caseari, tanto che le produzioni per le prossime annate appaiono a rischio.
«Chiediamo - conclude Santarelli - la massima attenzione possibile da parte delle istituzioni, affinché comprendano le difficoltà che sta vivendo il mondo rurale, fra i motori dell’economia toscana. Salutiamo con favore lo stato di emergenza per la crisi idrica in Toscana dichiarato dalla Regione e finalizzato a ottenere un sostegno economico per agricoltori e allevatori colpiti dalla crisi produttiva, auspicando sviluppi positivi per il prossimo periodo di produzione lattiero-casearia».