Gli esponenti delle Arpae, delle organizzazioni professionali agricole e industriali, del consorzio di bonifica di Parma e della filiera del pomodoro si sono riuniti a Parma, su precisa indicazione dell’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli, con i tecnici degli assessorati Ambiente e Agricoltura per fare il punto sulla grave siccità che affligge le provincie di Piacenza e di Parma. Questa siccità, iniziata già lo scorso ottobre, ha portato la Regione Emilia-Romagna a concedere delle deroghe al deflusso minimo vitale dei fiumi Trebbia e Taro, al fine di consentire di prelevare l’acqua richiesta per l’irrigazione. Oltre a ciò è stato ottenuto lo stato d’emergenza nazionale proprio nelle provincie di Parma e Piacenza.
In questo contesto la Regione Emilia-Romagna ha incontrato proprio a Parma i rappresentanti della filiera del pomodoro da industria del Nord Italia. «È stata una riunione opportuna e positiva –afferma Tiberio Rabboni, presidente dell’Oi Pomodoro da industria del Nord Italia-, che ha consentito di chiarire alcune criticità lamentate da agricoltori e industriali e di condividere l’esigenza di misure strutturali di medio periodo in grado di contrastare o mitigare le conseguenze della siccità. A questo proposito è stato chiesto all’Oi di svolgere un ruolo attivo di proposta e di raccordo tra sistema produttivo locale, Regione ed enti locali in merito alla presentazione di progettualità. Mi sono riservato di sottoporre la proposta al Comitato di Coordinamento dell’Oi ma il nostro contributo, ne sono certo, non mancherà».
Volendo poi guardare al futuro con risorse provenienti dai Psr potrebbero essere messe a disposizione delle risorse per realizzare invasi a uso irriguo; queste sono di 8 milioni di euro con un cofinanziamento fino al 60% per i consorzi di agricoltori e di 10 milioni con finanziamento al 100% per i consorzi di bonifica. A settembre sarà inoltre convocato un tavolo tecnico per discutere di una proposta di realizzazione di un nuovo invaso sull’Enza (in località le Gazze), avanzata dalla Provincia di Reggio Emilia. Dal tavolo sono poi giunte riflessioni anche per adeguare, al nuovo quadro climatico, la strategia di governo delle acque a fini irrigui, lavorando molto anche sul riutilizzo delle acque di depurazione.