Ancora forse non ci sono i numeri per garantire un flusso sufficiente e costante di prodotto biodinamico da rispondere alle esigenze della gdo, ma il trend di crescita del settore e l’incremento della richiesta da parte dei consumatori fa ben sperare. E al Sana di Bologna, l’Associazione per l’agricoltura biodinamica e l’ente di certificazione biodinamico Demeter, in collaborazione con Terra e Vita, hanno organizzato un convegno per far incontrare i produttori biodinamici e gli stakeholder del settore con alcuni importanti buyer per iniziare un colloquio che potrebbe portare a breve proficui risultati.
Gli agricoltori biodinamici vogliono finalmente uscire dal guscio (anche se esiste ancora qualche frangia talebana…) e dimostrare che le tecniche agronomiche che utilizzano si avvalgono delle più moderne conoscenza scientifiche, pur senza trascurare un accurato studio degli elementi naturali e dei processi biologici.
«Il prodotto biodinamico è una realtà, è buono ed è considerato il top del biologico - ha detto Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica nonché vicepresidente di Federbio -. E per mantenere questa posizione il settore si sta evolvendo proponendo una più moderna modalità d’ingresso e puntando sull’informatizzazione di tutta la filiera».
«Sarà grazie all’accompagnamento di un tutor che le nuove aziende che vorranno iniziare a produrre biodinamico potranno acquisire l’esperienza necessaria» come ha spiegato Enrico Amico, vicepresidente di Demeter Italia, mentre la certificazione si esplicherà attraverso la digitalizzazione di tutti i sistemi di rilevazione sul campo.
«I dati raccolti - ha spiegato Marco Serventi, ispettore Demeter Italia - possono rappresentare un importante pacchetto d’informazioni proprio nel rapporto con i potenziali buyer».
Vivo apprezzamento per l’evoluzione dell’agricoltura biodinamica è stato espresso per l’evoluzione del settore da Giovanni Mocciaro del Mipaaf che ha assicurato il supporto del Ministero nell’evoluzione del settore.
I buyer intervenuti (Petra Renner, responsabile acquisti del gruppo Denree e Michael Vecchio, responsabile acquisti Imhof, distributore per Migros dei prodotti Demeter) hanno ricordato che nel nord Europa il biodinamico rappresenta già una fetta importante del mercato del bio (dal 10 al 20%) e che il prodotto italiano, molto richiesto per la sua qualità, potrebbe trovare uno spazio ancora maggiore rispetto a quello attuale».
Renata Pascarelli, infine, direttore qualità di Coop Italia, ha ricordato che la Coop è stata la prima catena della gdo a credere e a investire sul prodotto biologico. «Nello specifico - ha detto la Pascarelli - la Coop è pronta a lanciare una più gamme di prodotti biodinamici laddove l’offerta del settore sarà in grado di fornire le quantità adeguate per coprire i fabbisogni della nostra catena».