Seccume fogliare o “tip burn” degli ortaggi, marciume apicale del pomodoro, disseccamento del rachide della vite, butteratura amara del melo, spaccatura della buccia del pero. Sono solo alcune delle fisiopatie a cui possono andare incontro le principali piante da frutto se, nel periodo cruciale dell’accrescimento dei frutti sui rami, sono sottoposte a una carenza di calcio. Somministrato alle piante, il calcio ha la capacità di aumentare la resistenza meccanica dei tessuti vegetali, in quanto i pectati dell’elemento svolgono un’azione di sostegno e di rinforzo delle lamelle mediane delle membrane cellulari.
Oltre a ciò, il calcio esercita la funzione di attivatore di alcuni enzimi, regola la traslocazione dei carboidrati e svolge un’attività̀ di compensazione ed equilibrio rispetto agli altri cationi assorbiti e cioè̀ sodio, potassio, ammonio e magnesio. In commercio esistono prodotti di origine naturale in grado di fornire la giusta dose di calcio alle colture, migliorare l’aspetto esteriore dei frutti e aumentarne la shelf life.
Un elemento fondamentale
La richiesta di calcio da parte delle colture può essere rilevante, ma in media si va dai 20 ai 45 kg per ettaro. La varietà più “affamata” di calcio è l’actinidia, con quantità che possono essere superiori ai 200 kg/ha, per l’80% contenuti nelle parti legnose. Il tenore in calcio della lamina fogliare oscilla in genere fra l’1% e il 3%: molto più elevato nel pomodoro, dove raggiunge facilmente anche il 6-7%. Il calcio viene attirato soprattutto dagli organi in attiva traspirazione, che sono essenzialmente i germogli e le foglie giovani o comunque non senescenti: il frutto esercita un certo richiamo verso il calcio solo nelle prime fasi di crescita, quando presenta ancora delle aperture stomatiche attive. Nei terreni agricoli il calcio si trova prevalentemente sotto forma di carbonati e la sua quantità è molto variabile a seconda della tipologia di suolo e delle zone: a fronte di un valore medio di 0,1-0,5%, possono esserci valori più alti nei suoli calcarei o gessosi, oppure molto inferiori nei terreni soggetti a dilavamento. Inoltre, il movimento del calcio lungo le superfici coltivate è molto connesso con la circolazione idrica.
La soluzione per nutrire correttamente le piante
Calcisan Green di Cifo è un formulato in grado di risolvere con efficacia le problematiche legate alle fisiopatie dovute alla carenza di calcio e magnesio. I due mesoelementi sono “complessati” da specifici polisaccaridi (alginati) contenuti naturalmente negli estratti di alga Macrocystis Integrifolia che cresce solo sulla costa canadese di Vancouver e che l’azienda bolognese estrae e lavora in loco mediante lavorazione meccanica, così da conservare intatte tutte le proprietà dell'alga. Ciò consente un migliore assorbimento e traslocazione dei nutritivi all’interno dei tessuti vegetali, conferendo al formulato un’elevata efficienza nutritiva.
Altre sostanze contenute nell’alga, come le laminarine, la vitamina E (tocoferolo) e amminoacidi di origine vegetale favoriscono il superamento di stress ambientali che possono verificarsi durante la delicata fase di ingrossamento dei frutti e maturazione. Inoltre, la vitamina D, altro nutriente di cui l’alga Macrocystis, è particolarmente ricca, favorisce l’assorbimento del calcio che insieme al boro gioca un ruolo fondamentale nel legare i componenti strutturali della parete cellulare. Oltre a prevenire le principali fisiopatie, Calcisan Green conferisce alla buccia dei frutti una maggiore resistenza allo spacco e incrementa la croccantezza degli ortaggi da foglia. Inoltre, migliora la conservabilità e la resistenza alle manipolazioni nel post-raccolta, aumentando la shelf life dei prodotti.
La testimonianza di chi lo usa/1
«Da quando uso Calcisan Green sui pomodori ho notato che alla raccolta sono più turgidi, hanno una buccia più resistente che permette di ridurre gli scarti ed è apprezzata anche dall’industria di trasformazione alla quale conferisco il prodotto». Questo il parere sul formulato di Cifo espresso da Daniele Marchi, titolare assieme al fratello Albino di un’azienda agricola di cento ettari a Poggio Rusco (MN). I fratelli Marchi coltivano grano, medica e 13 ettari di pomodoro da industria, sia precoce che tardivo.
«Soprattutto il pomodoro precoce tende a rompersi al momento della raccolta – spiega l’imprenditore mantovano – con Calcisan Green ho notato che il problema è praticamente risolto, consentendomi di guadagnare circa il 10% di raccolto che prima andava scartato, compensando ampiamente il costo del prodotto e garantendomi una maggior redditività».
Marchi distribuisce Calcisan Green tre volte nel corso della campagna del pomodoro, con una dose di tre litri a ettaro. La somministrazione non ha costi aggiuntivi, perché il prodotto viene distribuito in contemporanea ai normali trattamenti.
«Anche sul pomodoro tardivo ho notato grandi benefici – racconta Marchi – l’anno scorso ci siamo trovati in difficoltà al momento della raccolta perché è piovuto molto e abbiamo dovuto ritardare le operazioni, così i frutti sono maturati oltre il normale ed erano molto sensibili agli stress meccanici. A causa del maltempo abbiamo quindi patito uno scarto notevole, ma grazie al trattamento con Calcisan Green sicuramente inferiore a quello che avremmo avuto se i pomodori non fossero stati nutriti con il prodotto di Cifo».
La testimonianza di chi lo usa/2
Su sei ettari di terreno Emanuele Barbieri, socio titolare di Horti Plant, azienda vivaistica di Albenga (SV), coltiva prevalentemente erbe aromatiche in vaso 14, margherite bianche tradizionali in vaso 18, ciclamini e crisantemi in vaso coccio. «Qui nella zona di Albenga tutti usano il Calcisan Green perché si è sparsa la voce sulla sua efficacia – afferma l’imprenditore agricolo – è un vero toccasana soprattutto per il rosmarino. Abbiamo iniziato a utilizzarlo dallo scorso autunno come test – spiega – e ci siamo trovati benissimo, non posso che consigliarlo».
Horti Plant coltiva rosmarino tradizionale e prostrato, timo, salvia, origano, maggiorana, erba cipollina e melissa che vende in gran parte all’ingrosso sia in Italia sia in Germania, Inghilterra, Olanda e Belgio.
Calcisan Green - scheda tecnica
Metodo di applicazione: fogliare
Colture | Dose | Indicazioni |
Piante da frutto, Vite e Olivo | 3 – 4 l/ha | Da post - allegagione, ripetere ogni 10 - 12 giorni |
Orticoltura in serra | 300 - 400 ml/hl | Fasi centrali e finali del ciclo, ripetere ogni 7 - 10 giorni |
Orticoltura in pieno campo | 3 – 4 l/ha | Fasi centrali e finali del ciclo, ripetere ogni 7 - 10 giorni |
Fragola e piccoli frutti | 300 - 400 ml/hl | Da post - allegagione, ripetere ogni 10 - 12 giorni |
Colture floricole e ornamentali, vivaio | 150 - 200 ml/hl | Durante il ciclo, ripetere ogni 10 - 12 giorni |
Si consiglia di utilizzare volumi di acqua, per singola applicazione, non inferiori ai 500 - 600 l/ha su colture arboree, di 150 - 300 l/ha su colture in pieno campo, e di 80 - 100 l/1000 m2 su colture in serra. Calcisan Green può essere utilizzato anche in fertirrigazione alla dose media di 15 - 20 l/ha per colture arboree e in pieno campo, e di 2 - 3 l/1000 m2 per colture in serra.