Vivai Cooperativi Rauscedo dove nascono i vitigni resistenti

L’azienda friulana è licenziataria esclusiva a livello mondiale di dieci varietà che permettono di ridurre dell’80% i trattamenti

Fin dalle sue origini la viticoltura europea, ha dovuto affrontare severi cambiamenti climatici che ne hanno modificato sviluppo e localizzazione. I modelli statistici previsionali sviluppati per i prossimi 30 anni stimano un incremento di 1,5-2,5 °C della temperatura media annuale, inducendo, presumibilmente, un anticipo delle fasi fenologiche di circa 10-15 giorni. A lungo andare, questo nuovo scenario modificherà drasticamente la fisiologia della vite provocando fenomeni di carenze idriche, sfasamento delle fasi fenologiche, effetti ossidativi sull’attività fotosintetica e squilibri nella sintesi dei composti secondari.

L'attività di selezione

In quest’ottica i Vivai Cooperativi Rauscedo (Vcr), sono da sempre molto vicini alle esigenze dei viticoltori e del comparto agricolo, cercando di fornire soluzioni efficaci con ricerca e innovazione.

Vcr
Due esempi di vitigni resistenti prodotti da Vcr: Fleurtai (nella foto in apertura) e Cabernet Eidos

Inizialmente si è cercato di assecondare i cambiamenti climatici e le esigenze del viticoltore con precisi e accurati programmi di selezione clonale allo scopo di ottenere varietà caratterizzate da una vigoria contenuta, grappolo più spargolo e buccia di spessore più elevato, con l’obiettivo di limitare la suscettibilità ai diversi patogeni. Un aiuto determinante può essere dato anche dalla selezione di nuovi portinnesti che resistano a stress abiotici come la tolleranza al calcare e alla siccità e che consentano una riduzione degli apporti energetici quali l’impiego dei fertilizzanti. Queste caratteristiche rappresentano il punto di partenza del programma di miglioramento genetico dell’Università di Milano che ha portato alla creazione dei portinnesti della Serie M già a disposizione di tutti i viticoltori grazie a “Winegraft S.r.l.” e Vivai Cooperativi Rauscedo che li moltiplica e commercializza in esclusiva mondiale.

Le varietà resistenti ai principali patogeni

Ulteriore passo verso la sostenibilità e la salvaguardia del comparto vitivinicolo è rappresentato dalla creazione e successiva utilizzazione delle varietà resistenti ai principali patogeni. Già nel 2006 Vcr percepiva la necessità di dare risposte concrete in tema di sostenibilità e di cambiamento climatico; per tale motivo è nata una collaborazione con l’Università di Udine e l’Istituto di Genomica applicata con l’obiettivo di mettere a disposizione dei viticoltori nuove varietà ad uva da vino resistenti alle principali malattie. Le prime dieci varietà italiane resistenti, di cui Vcr è licenziatario esclusivo a livello mondiale, sono state realizzate grazie a un’attività di ricerca iniziata nel 1998 dall’Università di Udine incrociando le migliori linee resistenti con vitigni internazionali e locali di pregio (Sauvignon, Chardonnay, Merlot, Cabernet Sauvignon, ecc.). L’utilizzo su larga scala di queste nuove varietà, oltre a limitare l’impiego della chimica in campo preservando l’ambiente e dunque la salute umana, consentirebbe di limitare il problema della maggior virulenza di alcuni patogeni fungini conseguente al cambiamento climatico. Il loro impiego, riducendo di circa l’80% il numero di trattamenti fitosanitari necessari, limiterebbe drasticamente le emissioni di CO2 connesse all’utilizzo delle macchine agricole, moderando i fenomeni di compattamento del suolo e di deriva ambientale.


Per informazioni:
visita il sito di Vivai Cooperativi Rauscedo


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Vivai Cooperativi Rauscedo dove nascono i vitigni resistenti - Ultima modifica: 2019-05-24T11:17:40+02:00 da nova Agricoltura

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