Prezzi nazionali e mondiali a confronto (dal 21 al 27 gennaio)

Frumento tenero in tendenziale ribasso; Duro ancora più giù; Mais, calano i prezzi nell’Ue; Cereali foraggeri e oleaginose

Frumento tenero in tendenziale ribasso

Italia

La situazione tendenzialmente torna al ribasso per eccesso di offerta e assenza di interesse da parte della domanda ad allungare le coperture. Pesano sulla decisione dei molini le prospettive di un ulteriore aggiustamento dei prezzi sotto la spinta della pressante offerta europea e dai porti (origine Mar Nero). Le piazze del Nord consolidano questa pesantezza con un simbolico calo a Bologna (solo per i grani di forza) e cali di “allineamento” a Milano.

 

Duro ancora più giù

Italia

Sull’onda di coperture decisamente lunghe dei molini e della pressione estera le quotazioni continuano nella corsa al ribasso. L’offerta italiana e la sua strategia dell’attesa inizia a vacillare e, al contempo, si registrano le prime inadempienze da parte di chi oggi dovrebbe ritirare merce estera a prezzi del 50% superiori al “pronto”. Sempre presente l’offerta dall’Europa, ma la domanda è per lo più assente. Le borse ratificano lo scenario con cali di 2-5€/t.

 

Mais, calano i prezzi nell’Ue

Italia

Potrebbe iniziare un periodo di flessione dei prezzi, nonostante gli stoccatori “resistano” avendo liquidato ai produttori valori superiori al mercato “reale”. Bologna trova un – 1 €/t e Milano cala invertendo il trend; entrambe le piazze quotano oltre il “reso” da origini comunitarie. Il calo delle quotazioni in EU-27 dovrebbe a breve arrivare anche sulle nostre piazze anche per l’effetto domino dai cereali a paglia che calano sulle piazze italiane ed Eu.

 

Cereali foraggeri e oleaginose

Italia

Cereali foraggeri: lo scenario e le aspettative degli operatori tornano alla realtà che vede un’offerta ampia a livello europeo e dal Mar Nero. I prezzi calano sulle piazze del Nord, nonostante la tenuta del prezzo del mais: ma fino a quando?

Oleaginose: in un clima di miglioramento degli scenari mondiali per tutte le commodity anche la soia cede, e di molto, nonostante il rafforzamento del dollaro. Milano perde un 3 €/t e resta sovrastimato su Bologna che cede ulteriori 2€/t.

 

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Prezzi nazionali e mondiali a confronto (dal 21 al 27 gennaio) - Ultima modifica: 2010-02-01T12:14:05+01:00 da Redazione Terra e Vita

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