Il mercato delle assicurazioni agevolate per il settore agricolo e zootecnico nella campagna 2017, se consideriamo la sommatoria dei valori assicurati, pari a 7,2 miliardi di €, ha registrato una sostanziale stabilizzazione. In realtà guardando lo spaccato di tali valori assicurati per settore (tabella 1), si evidenzia come le coperture per le produzioni vegetali i cui valori assicurati sommano a 4,98 miliardi di €, abbiano subito una contrazione del 5,8 % sul 2016 e 22,4% se consideriamo il 2014 ultimo anno del vecchio regime di aiuti. In netta controtendenza il settore zootecnico per il quale i valori assicurati sono cresciuti per il decimo anno consecutivo, raggiungendo nel 2017 1,5 miliardi di €, con un incremento rispetto al 2016 del 39% e del 100% se consideriamo il 2014. Sono questi i numeri che possono sintetizzare il mercato assicurativo italiano, contenuti nel “Rapporto sulla gestione del rischio in Italia”, presentato da Ismea lo scorso 9 febbraio ad Assisi.
Produzioni vegetali
Le coperture assicurative per le colture costituiscono il comparto principale del sistema di gestione del rischio italiano, rappresentando circa il 74% dei valori assicurati complessivi. Come dicevamo questo comparto evidenzia per il terzo anno consecutivo una contrazione delle coperture che nonostante il costo medio (6,8%) sostanzialmente invariato, si registra in maniera univoca sui tre indicatori principali, ovvero numero di certificati, valori assicurati e premi pagati (tabella 2). I certificati sottoscritti nell’ultimo anno sono stati stimati in 137.651, con una contrazione del 10% sul 2016 e del 18,2% sul 2015. Stesso trend dei valori assicurati, che nel 2017 sono stati 4.981 milioni di €, pari a -5,8% sul 2016 e -10,9% sul 2015. Con tassi sostanzialmente costanti e riduzione dei valori assicurati, di conseguenza anche il volume dei premi raccolti è diminuito, ammontando per il 2017 a 336.659 milioni di €, con un riduzione del 4,5% rispetto al 2016 e del 11,7% rispetto al 2015.
Se indaghiamo il trend dei singoli prodotti assicurati (tabella 3), la riduzione di tutti i principali indicatori riguarda tutte le colture più rappresentative con unica eccezione dell’uva da vino, che rappresenta da sola il 27% dei valori assicurati. Nel 2017 l’uva da vino a fronte di 1,423 miliardi di € di valori assicurati, pur registrando una riduzione del 4,6% sul 2015, rispetto al 2016 ha avuto un inversione di tendenza, registrando un incremento del 2%, dato ancor più confortante se consideriamo che la tariffa media degli ultimi due anni rispetto al 2015 è stata dello 0,2 più bassa. Contrazione secca invece per tutte le altre colture principali, con riduzione dei valori assicurati superiore al 10% sul 2016. Nel caso del mais che rappresenta circa il 12% dei valori assicurati delle produzioni vegetali, nel 2017 tali valori sono stati pari a 474,47 milioni di €, meno 17,6% rispetto al 2016, meno 30,7% sul 2015. Medesimo peso del mais è rappresentato dal prodotto mele, quest’ultimo a differenza del primo è più stabile negli anni.
Nel 2017 sono stati assicurati 621,40 milioni di €, contro i 648 milioni del 2016, e i 681 milioni del 2015 con un decremento del 4,1% rispetto allo scorso anno e del 8,8% rispetto al 2015. Tra le colture più rappresentative abbiamo il riso che rappresenta il 9% del mercato, con un comportamento altalenante. Nella campagna 2016 aveva incrementato i valori assicurati del 10,9% rispetto al 2015, mentre con 488,69 milioni di € del 2017 ha avuto una riduzione rispetto al 2016 del 11,3% di fatto azzerando l’incremento dell’annata precedente e riportando i valori assicurati al di sotto di quelli del 2015 di 1,7 punti percentuali. Il prodotto che ha subìto la maggiore contrazione, se consideriamo la sommatorie delle ultime due annate, è il pomodoro da industria che rappresenta circa il 6% del valore delle colture coperte da polizze agevolate. Nel 2017 i valori assicurati sono stati 258,67 milioni di €, mentre nel 2016 erano 287,98 milioni e nel 2015 347,73 milioni, con un decremento rispettivamente del 10,2% rispetto al 2016 e del 25,6% rispetto al 2015.
Dal rapporto elaborato da Ismea emerge come anche i prodotti frumento duro e frumento tenero abbiano registrato una contrazione delle coperture agevolate, nonostante nella campagna 2017 sia stata lanciata la polizza sperimentale per la copertura del rischio prezzo, che di fatto gli agricoltori non hanno apprezzato o non ne sono venuti a conoscenza.
Dall’analisi dei numeri si può affermare che il nuovo sistema di agevolazione della gestione del rischio in agricoltura entrato in vigore dal 2015, per le produzioni vegetali ha di fatto indebolito il sistema costruito fino al 2014. I motivi che hanno generato questo arretramento sono almeno due: da una parte il problema rese, dall’altro l’aggravio burocratico che si è avuto passando dal primo pilastro della Pac (ex art.68) alla Politica di sviluppo rurale, nonché il problema tutto italiano del ritardo nei rimborsi dei premi spettanti agli agricoltori. Il tema delle rese ovvero la confusione generata con il Dlgs. 162/2015 “Agricoltura 2.0” che ha introdotto il Piano assicurativo individuale (Pai) prevedendo, in una prima fase, quale resa massima assicurabile la resa media individuale, che per il sistema di calcolo adottato non era e non è rappresentativa della vera produzione media delle imprese agricole, ha di fatto costretto molti agricoltori a rinunciare al sistema agevolato. La distinzione tra resa assicurabile e resa media, sulla quale si calcola la spesa ammessa (quindi il contributo) è stata tardiva, ovvero con la pubblicazione del Dm. 1018 dell’8 marzo 2016, ed ancora oggi questa distinzione non è stata assimilata da tutti gli operatori del settore e comunque comporta ulteriori ritardi nei tempi di rimborso. L’abbandono del sistema agevolato ha avuto due effetti negativi importanti. Da una parte ha ridotto la possibilità di copertura dei rischi delle imprese agricole, in quanto nel mercato non agevolato gli agricoltori hanno coperto solo il rischio grandine, e sappiamo bene quanto sia stato devastante il rischio gelo o siccità, non solo nell’ultimo anno. Dall’altra, oltre a non utilizzare le risorse che l’Ue ha messo a disposizione, comporterà il mancato raggiungimento degli obiettivi che l’Italia si era prefissa di raggiungere nel Programma di sviluppo rurale nazionale notificato a Bruxelles. Se a questo aggiungiamo tutti i problemi e i ritardi nel creare le procedure corrette affinché le imprese abbiano il rimborso dei contributi, possiamo affermare che l’esistenza del sistema assicurativo agevolato, tra i più evoluti in Europa, è stato messo a rischio dalla burocrazia generata delle istituzioni italiane.
Settore zootecnico
Dal punto di vista dei disagi dovuti ai ritardi dei rimborsi, il comparto zootecnico è messo ancora peggio del comparto colture. Per la zootecnia non è stato ancora pubblicato nessun avviso per la presentazione delle domande di aiuto per le campagne 2015, 2016, 2017. Ma nonostante questo i valori assicurati (tabella 4) nel 2017 hanno raggiunto circa 1,5 milioni di €, con un incremento rispetto al 2016 del 39% e del 100% rispetto al 2014. Incremento più contenuto dei premi raccolti, che sono pari a 20,45 milioni di € nel 2017 contro i 18,79 milioni del 2016, pari al 8,8%, dovuto ad una diminuzione della tariffa media passata da 1,8% al 1,4%. Analizzando le tipologie di allevamento assicurate vediamo come i bovini da latte rappresentato nell’ultimo anno il 70% del comparto, seguita da bovini da carne e suini che rappresentano ciascuno il 10%, gli ovicaprini rappresentano complessivamente il 4%, mentre l’insieme degli altri allevamenti, equini, bufalini, conigli e api rappresentano il 6%. Questo settore registra un incremento importante soprattutto nelle ultime tre campagne ma molto rimane ancora da fare.
tab. 1 Assicurazioni agricole agevolate: valori assicurati | |||||||
Campagna | Colture .000 € | Var. anno precedente % | Zootecnia .000 € | Var. anno precedente % | Strutture .000 € | Var. anno precedente % | TOTALE .000 € |
2006 | 3.521.101 | - | 193.209 | - | 268.031 | - | 3.982.341 |
2007 | 4.006.897 | 13,8 | 311.091 | 61,0 | 372.912 | 39,1 | 4.690.900 |
2008 | 4.930.761 | 23,1 | 421.993 | 35,6 | 505.379 | 35,5 | 5.858.133 |
2009 | 4.631.353 | -6,1 | 455.123 | 7,9 | 499.691 | -1,1 | 5.586.167 |
2010 | 4.805.218 | 3,8 | 541.300 | 18,9 | 520.187 | 4,1 | 5.866.705 |
2011 | 5.313.911 | 10,6 | 621.195 | 14,8 | 627.569 | 20,6 | 6.562.676 |
2012 | 5.453.706 | 2,6 | 677.837 | 9,1 | 696.455 | 11,0 | 6.827.998 |
2013 | 5.872.818 | 7,7 | 678.386 | 0,1 | 729.042 | 4,7 | 7.280.246 |
2014 | 6.422.124 | 9,4 | 726.682 | 7,1 | 804.454 | 10,3 | 7.953.260 |
2015 | 5.592.346 | -12,9 | 981.610 | 35,1 | 861.426 | 7,1 | 7.435.383 |
2016 * | 5.289.032 | -5,4 | 1.050.536 | 7,0 | 804.481 | -6,6 | 7.144.049 |
2017* | 4.981.362 | -5,8 | 1.460.542 | 39,0 | 751.000 | -6,6 | 7.192.904 |
Fonte: Elaborazioni Ismea su dati SGR, Consorzi di difesa e Compagnie assicurative |
tab. 2 Principali indicatori polizze colture | ||||||
Descrizione | Unità di misura | 2015 | 2016* | 2017* | Var. 2017/2016 | Var. 2017/2015 |
Certificati | n° | 168.358 | 152.925 | 137.651 | -10,0% | -18,2% |
Valori assicurati | .000 € | 5.592.346 | 5.289.032 | 4.981.362 | -5,8% | -10,9% |
Premi | .000 € | 381.273 | 352.475 | 336.659 | -4,5% | -11,7% |
Tariffa media | % | 6,8 | 6,7 | 6,8 | 0,1 | 0,0 |
* dati stimati Fonte: dati Ismea |
tab. 3 Principali indicatori polizze colture | ||||||
Descrizione | Unità di misura | 2015 | 2016* | 2017* | Var. 2017/2016 | Var. 2017/2015 |
Valori assicurati | .000 € | 981.610 | 1.050.536 | 1.460.542 | 39,0% | 48,8% |
Premi | .000 € | 12.842 | 18.788 | 20.447 | 8,8% | 59,2% |
Tariffa media | % | 1,8 | 1,8 | 1,4 | -0,4 | -0,4 |
* dati stimati Fonte: dati Ismea |
tab.4 Principali indicatori polizze colture | |||||||
Descrizione | Unità di misura | 2015 | 2016* | 2017* | Var. 2017/2016 | Var. 2017/2015 | |
Uva da vino | Certificati | n° | 41.046 | 42.938 | 39.299 | -8,5% | -4,3% |
Valori assicurati | .000 € | 1.492.266 | 1.394.889 | 1.423.380 | 2,0% | -4,6% | |
Premi | .000 € | 94.564 | 84.707 | 86.714 | 2,4% | -8,3% | |
Tariffa media | % | 6,3 | 6,1 | 6,1 | 0,0 | -0,2 | |
Mais | Certificati | n° | 22.218 | 18.956 | 16.093 | -15,1% | -27,6% |
Valori assicurati | .000 € | 684.866 | 575.786 | 474.471 | -17,6% | -30,7% | |
Premi | .000 | 19.606 | 15.084 | 12.397 | -17,8% | -36,8% | |
Tariffa media | % | 2,9 | 2,6 | 2,6 | 0,0 | -0,3 | |
Mele | Certificati | n° | 17.976 | 15.273 | 14.518 | -4,9% | -19,2% |
Valori assicurati | .000 € | 681.144 | 647.648 | 621.399 | -4,1% | -8,8% | |
Premi | .000 € | 74.395 | 73.424 | 68.804 | -6,3% | -7,5% | |
Tariffa media | % | 10,9 | 11,3 | 11,1 | -0,2 | 0,2 | |
Pomodoro da industria | Certificati | n° | 4.104 | 2.870 | 2.563 | -10,7% | -37,5% |
Valori assicurati | .000 € | 347.737 | 287.979 | 258.698 | -10,2% | -25,6% | |
Premi | .000 € | 26.367 | 21.640 | 20.301 | -6,2% | -23,0% | |
Tariffa media | % | 7,6 | 7,5 | 7,8 | 0,3 | 0,2 | |
Riso | Certificati | n° | 7.563 | 7.351 | 6.780 | -7,8% | -10,4% |
Valori assicurati | .000 € | 496.930 | 551.120 | 488.692 | -11,3% | -1,7% | |
Premi | .000 € | 18.429 | 20.615 | 17.766 | -13,8% | -3,6% | |
Tariffa media | % | 3,7 | 3,7 | 3,6 | -0,1 | -0,1 | |
* dati stimati Fonte: dati Ismea |