Ovviamente non si tratta dei bovini che forniscono il latte per produrre le famose mozzarelle, ma sono le false notizie che dilagano attraverso la rete e riguardano il settore alimentare.
Ma da oggi le false notizie vengono smascherate attraverso il portale dell’istituto Superiore di Sanità che le mette in rete per aiutare i consumatori a distinguere il vero dal falso e soprattutto a non credere alle fake news che hanno tutta l’apparenza di essere vere.
Fino ad ora ne sono state selezionate circa 150 ma la lista si arricchisce continuatamente a mano a mano che vengono trovate nella rete.
Tra le false notizie si trova, ad esempio, che diversamente da quanto si crede, nessuno studio scientifico ha mai provato che lo zucchero di canna apporti maggiori benefici rispetto allo zucchero bianco.
Entrambi contengono, infatti, esattamente la stessa molecola, il saccarosio mentre il processo industriale al quale viene sottoposto lo zucchero per diventare bianco non danneggia il prodotto.
E ancora spessissimo si consiglia di mangiare spinaci per arricchire l’organismo di ferro ma anche qui si tratta di una bufala, perché gran parte del ferro in essi contenuto è inutilizzabile come nutriente perché presente insieme a sostanze che ne inibiscono l’assorbimento nell’intestino.
O, ancora, che i cibi grassi e il latte siano “un toccasana per la gastrite perché ‘foderano’ lo stomaco”. E invece è proprio “l’alto contenuto in grassi di questi alimenti che riduce lo svuotamento dello stomaco rendendo la digestione più lunga”.
Ci sono poi i miti legati all’alimentazione naturale, come quello secondo il quale i cibi prodotti del contadino sono più sicuri e genuini degli altri. Il portale sulle false notizie dice che “I controlli effettuati lungo tutta la filiera alimentare, garantiscono che i prodotti commercializzati negli esercizi autorizzati alla vendita siano sicuri per la salute”.
E’ da considerare una falsa notizia e quindi una bufala anche molti dei prodotti gluten-free presentati come cibi più salutari. Bollino rosso anche qui. La spiegazione che viene fornita afferma che utilizzare prodotti senza glutine per chi non ha problemi di celiachia “non solo è una scelta immotivata, ma anche controproducente”. Sono, infatti, “più calorici del corrispondente alimento contenente glutine”, “hanno un più alto indice glicemico”, “un minor effetto saziante” e “un minore contenuto di fibre, sali minerali e vitamine”.