Non è detto che il successo del trattore ibrido possa essere analogo a quello che questo tipo di alimentazione sta avendo nel mondo delle automobili. Di certo il lancio a Eima International del trattore ibrido apre una nuova pagina della meccanizzazione agricola.
Alla manifestazione bolognese ha infatti esordito il nuovo concept trattore Carraro Ibrido. Un debutto che non è passato inosservato visto che ha già raccolto l'attenzione di FederUnacoma sia come Novità Tecnica Eima 2018 sia come Premio Blu Eima per l’attenzione all’ambiente.
«Il trattore ibrido - sottolineano in Carraro - nasce per dare risposta a un mercato che sempre più richiede macchine con propulsioni che consentano di avere basse emissioni e consumi ridotti. Da un lato per rispondere a esigenze di sostenibilità ambientale e dall’altro per migliorare l’efficienza e la produttività dei trattori stessi».
Interamente made in Italy
Il nome del modello “Ibrido” è stato lasciato volutamente in italiano, poiché il progetto nasce interamente grazie all’interno dei centri R&D Carraro di Campodarsego e di Rovigo, ed è totalmente Made in Italy. Così come lo sono tutti i trattori concepiti, progettati e prodotti nello stabilimento di Carraro Agritalia.
Proprio con l’obiettivo di segnare la differenza rispetto alla gamma odierna, per questo Concept è stata scelta una livrea particolare, ovvero tetto e interno cerchioni color bianco perlato e carrozzeria verde brillante metallizzato. A completare il tutto il logo Carraro cromato e la scritta Ibrido in rosso acceso. Un tocco di eleganza eco-friendly.
A livello tecnico il nuovo veicolo di Carraro Tractors rappresenta un vero punto di svolta nella meccanizzazione agricola dei trattori specializzati.
Il trattore ibrido, che a prima vista si presenza sostanzialmente identico a una macchina convenzionale da 105 CV, si basa su una architettura di tipo parallelo complesso. Il motore endotermico e il motore elettrico sono usati per la propulsione meccanica attraverso una trasmissione tradizionale (24+24 meccanica sincronizzata).
L’abbinata dei due motori consente di ottimizzare l’erogazione di potenza in funzione delle diverse tipologie di lavorazioni. In particolare l’utente può scegliere se procedere in modalità:
- pura elettrica: all’interno di strutture chiuse, serre, stalle o per usi delle municipalità
- solo diesel: nei trasferimenti su strada o senza traini/carichi particolarmente gravosi
- ibrida: nel caso di trasporto con traino e carichi, ovvero nelle lavorazioni PTO pesanti
A garanzia di un’ulteriore razionalizzazione degli utilizzi tale architettura prevede che i sistemi ausiliari siano gestiti da motori elettrici dedicati.
Secondo Carraro il nuovo sistema ibrido consentirà di: ridurre i consumi, azzerare le emissioni (in full electric), avere maggiore produttività, diminuire i costi di manutenzione (per il minor utilizzo del motore endotermico), di preservare la qualità delle colture (grazie alle minori emissioni di Co2) e di abbassare il livello di rumorosità e di vibrazioni.