Centinaia di metri cubi d’acqua hanno inondato le campagne dalle prime luci dell’alba di martedì 18 giugno, a causa dello scoppio delle tubature del Consorzio di bonifica commissariato Terre d’Apulia in Contrada Bocca di Lupo a Minervino Murge (Bt). Tanta acqua perduta, sprecata, mentre le campagne hanno un grande bisogno di acqua irrigua erogata con raziocinio. A dare l’allarme Coldiretti Puglia che ha chiesto l’intervento immediato del Consorzio e dei vigili del fuoco.
Guasti ricorrenti
«Le tubature del diametro di un metro sono in vetroresina ed è la terza volta che scoppiano, riversando sulle campagne una valanga d’acqua con un danno enorme sulle colture in corso – denuncia il presidente di Coldiretti Puglia Savino Muraglia –. Grano allettato, oliveti e vigneti allagati, seminativi distrutti, terreni portati via dalla violenza dell’acqua con un fiume in piena che ha travolto le campagne fino all’Ofanto, un duro colpo a un territorio dove sono già evidenti i segni del dissesto idrogeologico».
Lavoro per le Procure
Nel 2006 le tubature sono scoppiate la prima volta, racconta Salvatore Patruno, cerealicoltore di Minervino Murge. «Ho fatto causa e l’ho vinta. Nel 2017 è accaduto nuovamente e sono tuttora in causa. Oggi per la terza volta le tubature sono scoppiate, inondando nuovamente i campi e creando anche voragini molto pericolose. È incredibile che continuiamo a subire danni pesantissimi, effetti dell’incuria e delle mancate opere di manutenzione delle reti della bonifica. Alberi e canneti nei canali di scolo, tombini ostruiti, tubature fragili mettono a repentaglio il lavoro di un anno in un attimo».
Quel gran fico dell'Ugento
La situazione critica delle infrastrutture irrigue non si limita però al Consorzio di bonifica Terre d’Apulia. A Zuddeo di Minervino di Lecce, nell’area di competenza del Consorzio di bonifica Ugento Li Foggi, anch’esso commissariato, un imponente e rigoglioso fico di oltre 20 anni di età campeggia in un canale della bonifica, ostruendolo completamente. Ne dà ugualmente notizia Coldiretti Puglia, «ulteriore conferma – denuncia Muraglia – della evidente mancanza di opere ordinarie e straordinarie di bonifica, mentre agli agricoltori si impone il pagamento del contributo della bonifica che non c’è».
Incuria e cartelle pazze
La Regione Puglia deve intervenire tempestivamente per bloccare pignoramenti e fermi amministrativi dei mezzi che stanno arrivando a raffica agli agricoltori della provincia di Lecce, in area infetta da Xylella, per le cartelle pazze datate 2015, emesse dai consorzi di bonifica commissariati, aggiunge il presidente di Coldiretti Lecce, Gianni Cantele.
«Alberi e rifiuti di varia natura nei canali di scolo, reti colabrodo, tombini ostruiti, opere di manutenzione di cui non si vede l’ombra da decenni testimoniano una incuria per cui la richiesta di pagamento dei contributi di bonifica risulta oltremodo persecutoria nei confronti di agricoltori allo stremo, senza reddito da anni. Tutto per colpa di una burocrazia che ha impedito finora di espiantare gli olivi secchi per la Xylella e reimpiantare quelli di varietà resistenti e che continua a imporre balzelli di ogni sorta, dalle cartelle dei consorzi di bonifica all’Imu».