Dopo i primi timidi segnali di ripresa delle quotazioni di frumento (leggi qui) arrivano le stime di produzioni ufficiali, quelle di Italmopa-Associazione Industriali Mugnai d'Italia.
Per l'associazione è in calo del 2% la produzione nazionale di frumento duro, ma non quella del tenero che aumenta del 5%.
Un raccolto in via di conclusione sul quale la qualità in alcune aree ha risentito non poco dell'andamento anomalo del clima.
Italmopa - in una nota - ricorda che dal comparto dipendono farine e semole destinate a prodotti simbolo del made in Italy quali pane, pizza, prodotti dolciari e della pasticceria e pasta.
Oltre al dato quantitativo sopra riportato l'associazione rimarca che la qualità del raccolto presenta in alcune zone delle criticità riconducibili ad andamenti climatici anomali o a una insufficiente attenzione alle buone pratiche agricole, che potrebbero influire negativamente sulla disponibilità di materia prima necessaria.
Lavorate 11 milioni di t
L'industria molitoria italiana trasforma annualmente oltre 11 milioni di tonnellate di frumento tenero e duro di origine nazionale e proveniente da Paesi comunitari e Paesi terzi. "È opportuno ricordare - precisa il presidente Italmopa, Cosimo De Sortis - che la produzione nazionale di frumento risulta, da sempre, largamente deficitaria rispetto alle esigenze quanti-qualitative dell'industria molitoria, del 35% per il duro e del
60% per il tenero».
«Importazioni indispensabili»
«In questo scenario - conclude De Sortis - le importazioni restano indispensabili in quanto complementari e non alternative alla produzione nazionale. Ad ogni modo il corretto e costante approvvigionamento dell'industria molitoria di materia prima di qualità costituisce una priorità assoluta a tutela degli interessi dei consumatori».