Aumento delle pensioni minime a 650 euro mensili, il 40% del reddito medio nazionale, come previsto dalla carta sociale europea; estensione e stabilizzazione della quattordicesima; rivalutazione piena delle pensioni al costo della vita; riforma di “Opzione Donna”; istituzione della pensione di garanzia per i giovani; riconoscimento del lavoro usurante per gli agricoltori, estromessi dall’Ape Social; sostegno e aiuto agli incapienti; sanità pubblica per tutti e conferma dell’abolizione del superticket. Queste alcune delle richieste scritte e portate in piazza Montecitorio da centinaia di persone che hanno aderito al flash mob di Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani.
I pensionati chiedono al governo più dialogo
In attesa dei provvedimenti attuativi della legge di bilancio, Anp-Cia torna a chiede al governo, come più volte sollecitato anche negli incontri con i prefetti, che si faccia chiarezza e si torni a dialogare con le organizzazioni di categoria e le parti sociali per assicurare a tanti anziani e giovani, che hanno dedicato la loro vita all’agricoltura del Paese o che vogliano poterlo fare, trattamenti previdenziali dignitosi.
Nella finanziaria, infatti, segnala da mesi Anp, non sembrano ancora presenti, sia nelle intenzioni che nelle azioni del governo, elementi tali da modificare lo stato di preoccupazione per le condizioni dei pensionati e degli anziani. La mobilitazione di piazza davanti a Palazzo Montecitorio – sostiene Anp – ha l’obiettivo di mettere fine alle discriminazioni sociali e territoriali, soprattutto nell’accesso ai servizi sanitari e valorizzare il ruolo degli anziani con una legge sull’invecchiamento attivo.
Mancano interventi migliorativi delle pensioni minime
Anp-Cia non riscontra, inoltre, alcuna previsione di interventi migliorativi delle pensioni minime. Non si riconosce l’indicizzazione per l’adeguamento del potere d’acquisto delle pensioni al costo della vita. Incerto anche il tema quattordicesima. Viene confermata Quota 100, ma si continua a escludere gli agricoltori, dai lavori gravosi e usuranti. Non c’è traccia, neanche della riduzione della tassazione sulle pensioni, al momento prevista solo per i lavoratori dipendenti. Non è previsto nulla per i cosiddetti incapienti che la pensione di cittadinanza, con i relativi paletti, ha costretto all’emarginazione.
«Il nostro flash mob vuole essere l’ennesima, ma se vogliamo più determinata, richiesta di ascolto – ha dichiarato il presidente nazionale di Anp-Cia Alessandro Del Carlo – stiamo incontrando con grande piacere, i rappresentanti di governo che si sono mostrati disponibili al dialogo e ai quali confermiamo piena collaborazione».
«Anche su questi temi, conteranno solo i risultati – ha ribadito il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino – e saranno fondamentali per lo sviluppo socio-economico dell’Italia, così come sosteniamo nel progetto ‘Il Paese che Vogliamo’, che presto ci porterà a presentare un dossier dettagliato al governo. Tra le urgenze da affrontare, dunque, anche le tutele per gli anziani e incentivi per il ricambio generazionale in agricoltura».