Vespa samurai, il ministero dell’Ambiente tergiversa

Il ministro Sergio Costa e la vespa samurai
Il decreto per l’autorizzazione ai lanci del parassitoide della cimice asiatica doveva essere discusso in occasione della prossima riunione della Conferenza Stato Regioni del 12 marzo. Ma nell’ordine del giorno pubblicato oggi non c’è traccia di questo argomento

L’escalation coronavirus assorbe, come necessario, tutto l’impegno delle istituzioni nazionali e regionali. In mezzo ad un’emergenza sanitaria così devastante, c’è la possibilità di dedicare un po’ di attenzione ad un’altra emergenza fitosanitaria sicuramente meno impattante, ma comunque importante per la sostenibilità economica del settore agricolo?

Sei mesi sono già passati

Il 5 marzo è infatti terminato il tempo a disposizione del Ministero dell’Ambiente per decidere riguardo all’autorizzazione ai lanci del nemico pubblico numero uno della cimice asiatica, ovvero il parassitoide Trissolcus japonicus (Vespa Samurai), la cui utile presenza è già stata segnalata nell’ultimo anno in numerose aree del nostro Paese.

Il Decreto del Presidente della Repubblica 102/2019 dello scorso settembre, modificando il recepimento della direttiva Habitat da parte del nostro Paese, ha infatti introdotto una deroga al divieto di introduzione in natura di specie non autoctone. Una deroga legata

cimice su pero
La cimice asiatica ha prodotto negli ultimi due anni ingenti danni alla coltura del pero

proprio all’incontrastata avanzata di Halyomorpha halys da Nord a Sud nel nostro Paese. Il dicastero presieduto dal ministro Sergio Costa ha impiegato tutti i sei mesi a disposizione per la valutazione dell’impatto di queste introduzioni. Ispra e Crea ci hanno lavorato molto, i Servizi fitosanitari delle Regioni colpite, Emilia Romagna in primis, hanno impiegato molte delle loro risorse per poter essere pronte per i lanci una volta ottenuto l’ok ministeriale. I produttori agricoli, i frutticoltori in particolare, ci contano per sperare in una ripresa dopo i pesanti danni causati negli ultimi due anni dalla cimice asiatica. Del decreto ministeriale però non ci sono che poche notizie e tutte ufficiose.

Promesse non mantenute?

Terra e Vita e tutte le redazioni agricole che hanno contattato il ministero dell’Ambiente in questi giorni hanno raccolto l’indiscrezione che l’iter sarebbe concluso e che la firma del ministro Costa sarebbe già stata apposta in calce al decreto. Ma per la pubblicazione del provvedimento sarebbe necessario un ulteriore pronunciamento della Conferenza Stato-Regioni.

Quando? Alla fine della scorsa settimana ci era stato garantito che la questione sarebbe stata affrontata già questa settimana.  Ma a tutt’oggi nell’ordine del giorno della convocazione sia della Conferenza Stato Regioni che della Conferenza unificata del prossimo 12 marzo non c’è traccia della Vespa Samurai.

Riunione condizionata dall’emergenza epidemiologica

Il Ministero dell’Ambiente porterà invece a Galleria Colonna altri argomenti sicuramente importanti come lo schema di decreto per la riduzione delle emissioni di gas clima alteranti nei trasporti e l’approvazione della variante al Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico – Rischio frana della ex Autorità di Bacino Liri-Garigliano e Volturno in Campania. Ma come è facile immaginare la discussione, in una convocazione già condizionata dalle norme anti Covid 19 che limitano il numero massimo di partecipanti,  sarà in gran parte assorbita dall’attualità delle azioni di contrasto al coronavirus (la Conferenza Unificata dovrà infatti occuparsi tra l’altro di esprimere un parere sulla conversione in legge del primo decreto 23 febbraio 2020, n. 6, recante “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica”.

Servizi fitosanitari pronti al via

Ricordiamo che la Conferenza Stato Regioni è un organo collegiale che è tenuto ad esprimere pareri consuntivi ma non vincolanti e che a mettere alle strette il ministero dell’Ambiente su una questione evidentemente sottovalutata da questo dicastero erano state proprio le amministrazioni delle Regioni del Nord più colpite. In tempo di emergenze che si sommano ad emergenze sarebbe auspicabile adottare strade decisionali meno intasate per approvare un provvedimento così atteso.

Adulti della Vespa samurai mentre attaccano uova della Cimice asiatica

Solo dopo il sì ministeriale il Centro Crea Difesa e Certificazione (Crea-Dc) e i Servizi Fitosanitari regionali potranno infatti coordinarsi per dare il via ufficiale alla fase operativa, effettuando fin da subito le immissioni di vespe samurai in determinate aree preselezionate dell’Italia ed incentivando, in seguito, la prima schiusa delle uova e quindi l’accoppiamento e la riproduzione delle popolazioni.

 

Vespa samurai, il ministero dell’Ambiente tergiversa - Ultima modifica: 2020-03-09T20:58:25+01:00 da Lorenzo Tosi

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