Italmopa, effetto Covid-19 soft sull’industria molitoria

export di grano
Calo della richiesta di farine di frumento tenero ma anche aumento delle vendite a scaffale di prodotti a base di farine di grano tenero. E poi un incremento deciso della domanda di farine di grano duro. Questi gli effetti della pandemia da Covid-19 sull'industria molitoria secondo i dati diffusi da Italmopa

Un calo del 15% della richiesta di farina di frumento tenero per via del crollo della domanda proveniente dal canale Horeca e dal canale pasticceria e, in misura minore, dal canale della panificazione e dalle esportazioni. Ma anche un incremento a tre cifre delle vendite a scaffale che costituiscono circa il 5% dei volumi di farina di frumento tenero prodotti dall’industria molitoria.

C'è stato però un incremento del 15% della domanda dell’industria pastaria, per la quale però si prevede un rallentamento nel secondo semestre dell’anno. Questa la fotografia sull’andamento del settore molitorio nel primo semestre 2020 caratterizzato dalla pandemia da coronavirus, scattata dall’Associazione Industriali Mugnai d’Italia Italmopa in occasione dell’assemblea annuale.

Consumi: meno farine bianche, più integrali

Italmopa ha anche diffuso i dati definitivi sul 2019, durante il quale si è confermato il trend dei consumi già in atto da tempo. Calano le vendite di pane prodotto con farine bianche, mentre crescono quelle di pane a base di farine scure. Lo scorso anno sono aumentate le esportazioni di pasta che hanno controbilanciato la frenata dei consumi sul mercato interno.

Bene, sia per il tenero che per il duro, anche i prodotti “salutistici” ossia a base farine/semole bio o integrali, per prodotti pronti ad alto tenore della componente “servizio”, prodotti innovativi e, in misura minore, prodotti ottenuti con frumento nazionale, regionale o locale.

Più nel dettaglio, nel 2019 il volume di sfarinati di frumento tenero e di frumento duro destinati al mercato interno e all’esportazione si è attestato intorno a 7.897.000 t (+1,5% rispetto al 2018), di cui:

  • 4.039.000 t per quanto concerne gli sfarinati di frumento tenero (+0,8% rispetto al 2018);
  • 3.858.000 t per quanto concerne gli sfarinati di frumento duro (+2,2% rispetto al 2018)

industria molitoriaFrumento tenero, giù la produzione di pane

Nel 2019 gli impieghi di farine di frumento tenero per la produzione di pane e sostituti del pane (cracker, salatini, friselle, grissini, pan carré, pani croccanti, schiacciatine, taralli) hanno complessivamente registrato, rispetto al 2018, una contrazione in volume pari all’1,40%, e si sono attestati intorno a 2.411.000 t.

Tale riduzione ha riguardato essenzialmente la farina destinata alla produzione di pane, comprensivo delle tipologie artigianale, industriale e surgelato, i cui consumi hanno registrato, anche nel 2019, una frenata in volume (-1,8%).

Per quanto riguarda gli altri canali di utilizzo, Italmopa segnala un andamento positivo in riferimento a: pasta fresca o secca (+4,5%), biscotteria/lievitati/prodotti da forno e pasticceria (+3,4%), usi domestici (4,2%), pizza e snack (+3,7%), esportazioni (+6,7%).

Frumento duro, cresce la domanda dell'industria pastaria

Nel 2019 gli utilizzi degli sfarinati di frumento duro hanno fatto registrare, rispetto al 2018, un aumento in volume pari al 2,2% riconducibile essenzialmente ad un incremento della domanda proveniente dall’Industria pastaria (+3,3%), per via dell’andamento positivo delle esportazioni di pasta che hanno controbilanciato l’ulteriore frenata dei consumi sul mercato interno.

 

L’industria molitoria italiana in cifre

-15% la domanda di grano tenero nel primo semestre 2020

+15% la domanda di grano duro nei primi sei mesi del 2020

+1,5% i volumi di sfarinati prodotti nel 2019 rispetto al 2018

+3,3% la domanda di farina dei pastifici nel 2019

-1,4% l’impiego di farine di grano tenero per produrre pane

Italmopa, effetto Covid-19 soft sull’industria molitoria - Ultima modifica: 2020-06-25T12:14:35+02:00 da Simone Martarello

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