Anche l'Umbria regolamenta l'enoturismo con un disciplinare che stabilisce le linee guida e gli indirizzi in merito ai requisiti e standard minimi di qualità per lo svolgimento dell’attività enoturistica in termini di aperture settimanali, strumenti di prenotazione, cartellonistica, siti web, parcheggi, materiale informativo, ambienti dedicati e attrezzature, recipienti quali decanter e bicchieri. Ma anche le competenze del personale addetto. Titolari, coadiuvanti, dipendenti o collaboratori esterni. Un analogo provvedimento sarà adottato anche per l’oleoturismo.
Enoturismo, attività agricola connessa
L’attività enoturistica, secondo quanto recepito nel disciplinare, è considerata attività agricola connessa dove svolta dall’imprenditore agricolo singolo o associato. Sono considerate attività enoturistiche: le attività formative e informative, le visite guidate ai vigneti aziendali ed alle cantine, le iniziative di carattere culturale e ricreative svolte in ambito aziendale, le degustazioni di vini anche in abbinamento con alimenti freddi preparati e/o manipolati in azienda.
Morroni: valorizziamo un'eccellenza
«Con questo atto – sostiene l’assessore regionale all'Agricoltura Roberto Morroni – la Regione rafforza e valorizza un settore di eccellenza. Il provvedimento dà seguito alla mozione approvata recentemente dall’Assemblea Legislativa e soddisfa un’aspettativa diffusa tra gli imprenditori agricoli e l’importante rete dell’indotto che ruota intorno al turismo del vino, un filone in forte crescita negli ultimi anni».
«Con il disciplinare – spiega l’assessore – si recepisce, dandone attuazione, la legge nazionale 205 del 2017 che ha definito l’enoturismo quale nuova tipologia di attività correlata a quella agricola e si stabiliscono i criteri e le procedure per lo svolgimento dell’attività enoturistica in Umbria e per le funzioni di vigilanza e controllo che spettano alla Regione».
Enoturismo, piace al 38% degli italiani
Del resto l'enoturismo piace sempre di più agli italiani. Secondo l'Osservatorio Reale Mutua dedicato all'agricoltura, più di un italiano su tre (38%) si dice interessato a vivere un'esperienza enoturistica, visitando vigne e cantine alla scoperta delle tante eccellenze vitivinicole presenti sul territorio nazionale.
A rendere attraente la visita a vigne e cantine è anche l'occasione di conoscere meglio gli elementi della cultura e delle tradizioni delle nostre campagne (38%), e più di uno su quattro (27%) sottolinea l'importanza del fascino delle bellezze naturali. A questi si aggiunge un ulteriore 11% che pone l'accento sulla possibilità di potersi anche rilassare grazie a un'esperienza come questa. Parliamo di un ambito, quello dell'enoturismo, che per il 41% dei connazionali dà lustro al concetto stesso di made in Italy e che, nota un intervistato su tre (31%), sostiene l'economia locale impattando in maniera importante su quella nazionale (23%).