Arrivano finalmente novità importanti contro Drosophila suzukii.
Il moscerino dei piccoli frutti, presente in Italia dal 2009, è un dittero carpofago appartenente alla famiglia dei drosofilidi (=moscerini) originario del Sud-est asiatico. Causa danni soprattutto su piccoli frutti e ciliegio con ingenti perdite economiche in tutti i paesi del Sud-Europa. Nell’annata 2016 sono stati stimati danni per oltre 10 milioni di euro su ciliegio in Veneto e 2.5 milioni di euro su mirtilli e lampone nella provincia di Trento.
Le sperimentazioni i corso a San Michele
Presso la Fondazione Edmund Mach (Fem) di San Michele all’Adige (Tn) sono attive da tempo diverse linee di ricerca per trovare una soluzione contro questa avversità. La più promettente è quella che riguarda la ricerca di parassitoidi utili.
Il rinvenimento di Leptopilina japonica
In questo ambito, il recente ritrovamento sul territorio provinciale della Leptopilina japonica, un parassitoide alieno in grado di contrastare la Drosophila suzukii, apre nuove prospettive nell’ambito del controllo biologico del moscerino che si nutre della polpa dei piccoli frutti.
Le prove in corso su Ganaspis brasiliensis
Questo insetto alieno, trovato in un ciliegeto in valle dell’Adige, mostra delle somiglianze ed integra validamente l’attività che verrà svolta da un altro parassitoide, il Ganaspis brasiliensis, appena importato dalla Svizzera e attualmente in sperimentazione nelle celle di quarantena della FEM e che rimane tuttora il principale candidato nella implementazione della lotta biologica. I due insetti svolgeranno un’azione sinergica, dunque, nel controllo biologico della Drosophila suzukii.
La scoperta è stata realizzata nell’ambito di un dottorato di ricerca attivato da FEM e Università del Molise con il contributo di Sant’Orsola S.C.A e, più in generale, è frutto del progetto "lotta biologica alla specie aliena" finanziato dalla Provincia autonoma di Trento.
Il punto con Ioriatti
Sull’importante scoperta abbiamo fatto il punto con il dirigente del Centro per il trasferimento tecnologico della FEM Claudio Ioriatti che per la prima volta è ottimista per la lotta biologica alla Drosophila suzukii: «finalmente vediamo la luce in fondo al tunnel» afferma il dirigente.
Possiamo fare una quantificazione degli esemplari della Leptopilina japonica trovata in primis in Valle dell’Adige, ma poi anche in altre zone del Trentino?
In questa prima fase cerchiamo di mappare le zone dove L. japonica è presente, riteniamo che siano diverse. Gli insetti utili trovati per primi su un ciliegeto in Vale dell’Adige sono diverse centinaia. Prosegue intanto la raccolta della frutta sia coltivata che quella selvatica in quanto il nuovo parassitoide è maggiormente presente - come la Drosophila suzukii del resto - nelle zone non trattate anche per capire su quali varietà di frutta si è insediato il parassitoide. Nel frattempo stiamo studiando il parassitoide dal punto di vista morfologico.
Una cosa molto importante è quella che nelle zone di origine la L. japonica è molto efficace agendo sulle larve della Drosophila suzukii.
Tre anni per una difesa efficace
I produttori sono molto in ansia e non vedono l’ora di trovare una efficace difesa biologica per i loro piccoli frutti e ciliegie, quando si verificherà questo?
Non possiamo illudere i produttori, per avere una difesa efficace con l’uso di tutti e due i parassitoidi: L. japonica e Ganaspis brasiliensis. ci vorranno tre anni. Per la Ganaspis stiamo predisponendo il dossier per l’autorizzazione al rilascio, prima della fine dell’anno sarà consegnato in sede politica dovrà essere esaminato da ISPRA e da Ministero dell’Ambiente a cui spetta il compito di autorizzazione alla diffusione.
A quando i rilasci sperimentali della Ganaspis?
Speriamo nel prossimo anno con l’attenzione di non diffonderlo nelle zone coltivata per non interferire con la normale difesa, ma nelle zone incolte dove peraltro è presente anche la Drosophila suzukii.
Vespa Samurai, l’insediamento procede
Dott.Ioriatti, tre mesi fa avete iniziato la diffusione del parassitoide con la cimice asiatica, la famosa vespa samurai nelle zone dove questa non era presente e dove c’è una maggiore presenza di cimice asiatica. Possiamo fare il punto sull’insediamento?
Riscontriamo con piacere che il parassitoide si sta insediando molto bene anche nelle zone dove non era presente. Ora cerchiamo di accelerare la presenza aumentando le zone di diffusione ed a fine novembre faremo il punto sull’impatto nel primo anno di difesa biologica alla cimice asiatica.