Un gioco di squadra per esportare le eccellenze agroalimentari italiane nel mondo, in particolare quelle a Indicazione geografica tutelate dai marchi di qualità europei Dop e Igp. A questo traguardo puntano cinque partner di peso che si muoveranno in sinergia. L’accordo è stato siglato ieri da Treccani, che mette a disposizione il suo patrimonio culturale, la Fondazione Qualivita con il suo sistema di conoscenza sulle Indicazioni Geografiche, Eataly, per il suo rapporto privilegiato con il consumatore, i Consorzi di Tutela Federdoc e orIGin Italia che rappresentano i prodotti Dop e Igp, vini compresi.
«Come attori della filiera produttiva - ha spiegato Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia - abbiamo l’obbligo di mettere in campo tutte le azioni perché le nostre imprese possano continuare a produrre e a competere nei mercati nazionali e internazionali; come custodi di questa straordinaria eredità culturale, abbiamo il dovere di farci portavoce di un patrimonio storico e culturale di eccellenze unico al mondo».
Si tratta di realizzare assieme un nuovo progetto di promozione del made in Italy enogastronomico nel mondo con uno sforzo comune nel condividere e diffondere informazioni, contenuti e modalità più efficaci sulle produzioni Dop e Igp e sui loro territori.
«Il patto e l’alleanza che oggi cinque realtà importanti stringono per promuovere questo sistema nel mondo ha detto la ministra per le Politiche agricole, Teresa Bellanova - non può che essere accolto come una ottima notizia, perché sottolinea quanto sia importante fare ed essere sistema nel posizionamento globale, per parlare di più e meglio ai cittadini consumatori. Il made in Italy parla al mondo così: cibo di eccellenza, territori di grande bellezza, cultura enogastronomica, distribuzione di qualità.
«Abbiamo sempre creduto – ha detto Cesare Mazzetti, presidente di Qualivita - che le Indicazioni geografiche del Paese rappresentino non solo la tradizione ma anche la l’identità culturale dei territori; per questo motivo è importante accompagnare la valorizzazione dei prodotti agroalimentari e vitivinicoli Dop e Igp con una informazione approfondita in modo da esaltare tutti gli aspetti caratterizzano questo patrimonio collettivo.
Prima iniziativa "I capolavori a denominazioni di origine"
La prima iniziativa del progetto è dedicata a "I capolavori a denominazioni di origine" con un focus su qualità e caratteristiche organolettiche all’interno degli store italiani di Eataly. Lo story telling sui prodotti avverrà attraverso grandi pannelli illustrati, mentre gli aspetti più attuali sulle produzioni saranno affidati a un manuale contenente l’elenco aggiornato delle denominazioni italiane, a una brochure dedicata all’approfondimento sulle produzioni di qualità europee e sul significato dei marchi Dop e Igp, e a etichette dotate di Qr-code presenti sugli scaffali.
«Il racconto del Made in Italy di qualità - ha detto Nicola Farinetti, amministratore delegato Eataly - è il presupposto su cui si basa il modello di Eataly. Abbiamo creato punti vendita in grado di ospitare percorsi di approfondimento e di didattica con l’obiettivo di dare ai nostri clienti occasioni per diventare più consapevoli attraverso ogni esperienza vissuta insieme a noi».
Sottolineare il legame tra prodotti agroalimentari e cultura
Il percorso divulgativo vuole mostrare le caratteristiche organolettiche dei prodotti, spiegare tracciabilità e sicurezza alimentare, ma si ricollega agli elementi storici e culturali a cui i prodotti agroalimentari e vitivinicoli si sono legati nel tempO: monumenti, opere letterarie, personaggi storici, caratteristiche dell’ambiente e del territorio.
Tra gli scaffali di Eataly, i consumatori sono accompagnati con immagini e testi, alla scoperta degli aspetti culturali legati alle Indicazioni Geografiche italiane, come il geniale macchinario inventato da Leonardo da Vinci per la trasformazione dell’antenato dell’olio Toscano Igp al ruolo del Barolo Dop nella rete diplomatica di Cavour, passando per i suoli vulcanici dell’Etna, patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2013, e fattore vitale per la nascita del Pistacchio Verde di Bronte Dop e dei vini Etna Dop.
Assemblea di Origin Italia: necessario un tavolo di filiera
«Sul canale della ristorazione - ha ricordato ancora Baldrighi durante l'assemblea di Origin che si è svolta ieri - abbiamo grandi criticità e dovremo avere tutti gli strumenti per accompagnare i nostri prodotti nel mondo della ristorazione che non è solo un’occasione di consumo, ma anche di promozione importante nazionale ed internazionale».
«Come Origin vogliamo stimolare un vero e proprio tavolo di filiera, e sarebbe molto positivo ed importante riuscire a farlo insieme alle organizzazioni professionali» – la proposta di Riccardo Deserti, vicepresidente di Origin Italia. «Ci vogliamo far carico di questa responsabilità, dando un contributo alla organizzazione delle imprese per una migliore attività di filiera. Essere coesi e fare proposte, insomma: la vera filiera è quella che deve partire dai singoli consorzi, in Origin i singoli consorzi devono non solo ricevere servizi ma anche partecipare, perché solo così riusciremo ad essere interlocutori verso il mondo della politica e delle organizzazioni».