Conti tutti da rifare per gli allevatori siciliani beneficiari della misura 11 “Agricoltura biologica” del Psr, a cui Agea, per pascoli e colture foraggere, ha erogato negli anni passati premi inferiori al dovuto. Al Dipartimento Agricoltura della Regione Sicilia, dopo le numerose segnalazioni di beneficiari scontenti, hanno fatto qualche verifica e sono arrivati alla conclusione che effettivamente qualcosa nei calcoli non funzionava. Così è stato chiesto ad Agea quale fosse la modalità di calcolo adottata. E quando lo scorso 25 novembre è arrivata la risposta, è bastato poco per svelare l’inghippo.
Metodo di calcolo sbagliato
Secondo i dirigenti dell’assessorato siciliano, questa volta non sarebbe colpa dei tanto temuti refresh, ma di un errore piuttosto banale quanto marchiano: l’algoritmo impostato per il calcolo dei premi non sarebbe aderente alle disposizioni attuative della misura. E non lo sarebbe per due motivi. Il primo: nella funzione di calcolo è stata impostata la condizione secondo cui se il carico di bestiame è pari o inferiore a 0,4 Uba/ha al beneficiario non tocca nulla. Ma le disposizioni attuative della misura non affermano esattamente questo, ma piuttosto che il premio non è riconosciuto solo se il carico di bestiame dovesse essere inferiore a 0,4 Uba/ha.
Il premio parte, infatti, da 42 euro per ettaro (se il carico è pari a 0,4 Uba/ha) e poi cresce proporzionalmente al carico effettivo di bestiame, fino a un massimo di 210 euro/ettaro nel caso in cui il carico di bestiame sia uguale 2 Uba/ha (il massimo ammissibile). I tecnici dell’assessorato hanno anche constatato che molte aziende zootecniche siciliane con pascoli e carichi di bestiame di poco superiori al valore minimo di 0,4, hanno ricevuto importi eccessivamente bassi: pari a un terzo del minimo che, lo ricordiamo, ammonta a 42 euro.
Chieste le compensazioni per tre annualità
Secondo errore. Agea, invece di tenere conto dell’effettiva consistenza zootecnica - così come prevede il documento di verificabilità e controllabilità delle misure (Vcm) - avrebbe calcolato i premi su quanto dichiarato dal beneficiario.
Il Dipartimento regionale Agricoltura ha chiesto, quindi, all’ente pagatore nazionale di rifare tutti i calcoli e di operare le compensazioni per tutti gli allevatori bio selezionati con i bandi del 2015, 2016 e 2019.
Ma c’è anche il rovescio della medaglia. Qualcuno infatti si troverebbe nella spiacevole situazione di dovere restituire somme incassate e non dovute, tale da rendere il prossimo pagamento molto più “leggero”. L’ipotesi, però, secondo i tecnici dell’assessorato, sarebbe remota poiché, rassicurano, il ricalcolo dei premi sulla base della formula matematica corretta - anche utilizzando i valori del carico di bestiame effettivo - farebbe emergere che la somma già erogata non è quasi mai superiore a quella realmente spettante.