Importante webinar organizzato da Cia - Agricoltori italiani su come cambia il valore dei prodotti ortofrutticoli “dalla filiera al sistema”. L’appuntamento è per mercoledì 14 aprile alle ore 17.30. Media partner la rivista Terra e Vita, dell’Edagricole.
Per seguire l’incontro si può inquadrare con il proprio device il QR code presente sulla locandina di invito, oppure cliccarci sopra. Il QR code è visionabile a questo link: LA LOCANDINA
Ed ecco il programma dell’evento:
Introduce:
- Antonio Dos (presidente G.I.E. Ortofrutta Cia-Agricoltori Italiani).
Relazioni:
- La filiera ortofrutticola e la catena del valore - Fabio Del Bravo (responsabile Direzione Servizi per lo sviluppo rurale, Ismea).
- L’ortofrutta e il biologico: prospettive e sfide future - Massimo Biondi (presidente Canova).
Tavola rotonda:
- Cristiano Fini (presidente Cia - Agricoltori Italiani Emilia Romagna).
- Ernesto Fornari (direttore generale Gruppo Apofruit).
- Realdo Mastini (presidente Orogel Fresco).
- Nazario Battelli (legale rappresentante Ortofrutta Italia).
- Carlo Alberto Buttarelli (direttore Ufficio studi e relazioni di filiera di Federdistribuzione).
- Moderatore: Giorgio Setti (giornalista, Terra e Vita).
I contenuti dell’incontro
La Cia presenta con queste parole i problemi che verranno dibattuti nel corso del webinar di mercoledì 14 pomeriggio:
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«L’ortofrutta rappresenta il 23% della produzione agricola nazionale, interessa una superficie di un milione di ettari e comprende una enorme varietà di produzioni: dalla frutta fresca a quella in guscio, dagli ortaggi agli agrumi, ognuna con proprie specifiche prerogative ma accomunate da criticità e opportunità.
Il settore ortofrutticolo ha subito negli ultimi due decenni importanti cambiamenti strutturali, in linea con la più complessiva evoluzione del sistema agroalimentare. Negli ultimi anni è cresciuto l’interesse verso nuovi valori rappresentati dalla territorialità, dalla riconoscibilità, dalla sostenibilità ambientale e sociale.
Questi mutamenti hanno accresciuto l’attenzione sulla catena di distribuzione e sulla catena del valore. Il giusto reddito si conferma ancora questione cruciale per i produttori ortofrutticoli e condizione di partenza per il raggiungimento di maggiori standard di sostenibilità.
In Italia si stima che per frutta e ortaggi freschi su 100 euro spesi dal consumatore all’imprenditore agricolo rimangano soli 6 euro netti. Su quanta parte del valore spetta al produttore incidono costi “esterni” (energia, packaging, trasporti, etc) ma anche sistemi spesso sbilanciati di ripartizione del valore tra gli attori tradizionali della filiera ortofrutticola.
La deperibilità, la complessità delle relazioni, la frammentazione della filiera e la difficoltà ad attuare strategie condivise di sistema, condizionano negativamente l’acquisizione del giusto valore e la sua distribuzione nel settore ortofrutticolo. La contrazione del potere d’acquisto rappresenta una ulteriore minaccia per il futuro.
L’emergenza sanitaria da covid-19 ha amplificato l’interesse verso una sana alimentazione e il consumo di frutta e verdura è universalmente riconosciuto come parte essenziale di una dieta equilibrata. Nell’ultimo anno sono cresciuti i consumi sia di frutta che di ortaggi biologici (l’ortofrutta rappresenta quasi la metà del carrello della spesa bio).
Cogliere la crescente domanda in tutte le sue molteplici declinazioni, compresa quella di nuovi servizi e informazioni, nel contesto competitivo, è una sfida che i produttori ortofrutticoli italiani possono cogliere se la loro posizione si rafforza e la loro competitività aumenta, anche attraverso nuove forme di cooperazione e innovative relazioni di sistema con la distribuzione.
Le strategie attraverso le quali la produzione agricola può infatti recuperare e/o riuscire a trattenere una quota maggiore del valore aggiunto passa, secondo Cia-Agricoltori Italiani, attraverso processi di aggregazione dei produttori e relazioni più equilibrate e innovative tra i soggetti del “sistema ortofrutticolo”, anche con regole concordate nell’ambito delle attività degli organismi interprofessionali e azioni di valorizzazione unitarie.
Le politiche europee spronano l’aggregazione e le relazioni nella filiera e il sostegno per migliorare la posizione dell’agricoltore nella stessa attraverso l’integrazione orizzontale e verticale non mancherà anche nella futura Pac post 2022.
Le organizzazioni di produttori e le organizzazioni interprofessionali rimangono il perno della politica di settore europea per l’approccio ai mercati: le prime chiamate a programmare, concentrare e qualificare l’offerta per adeguarla alla domanda, le seconde a svolgere funzioni integrate tra produzione e altri soggetti della filiera (industria di trasformazione, commercio, distribuzione, etc.) nell’ottica di regolamentazione, innovazione, qualificazione e promozione e, probabilmente nel prossimo futuro, anche di ripartizione del valore e migliore condivisione della marginalità».