Il settore olivicolo lombardo ha subito nell’ultimo biennio la pressione di varie emergenze fitosanitarie che hanno compromesso la capacità produttiva del comparto. La Regione Lombardia è intervenuta in deroga per garantire azioni efficaci di supporto a tutto il comparto. L’investimento complessivo è di un milione di euro, con un nuovo bando previsto per l’estate dedicato alla promozione dei prodotti. Sono questi i temi principali emersi durante il “tavolo regionale dedicato all’olio” riunito questa mattina dall’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi.
Difesa dai parassiti
«Cascola verde, cimice asiatica e piralide dell’olivo stanno creando danni enormi – ha detto Rolfi –. A questi aspetti si aggiungono anche gli agenti atmosferici come le forti nevicate invernali e le grandinate estive. La Regione Lombardia ha messo in campo un piano da 400mila euro in collaborazione con i Gal per effettuare indagini patologiche, indagini meteo climatiche e indagini colturali. Abbiamo poi messo altri 400mila euro per la sostituzione dell’impianto per la molitura delle olive a Monte Isola con un nuovo impianto automatico e la realizzazione del frantoio oleario nell’edificio Cittadini a Marone».
Soldi per la promozione
«In estate lanceremo una misura ulteriore da 200mila euro per la promozione del nostro olio. L’olivicoltura in Lombardia è un settore piccolo sotto il profilo economico ma dalla straordinaria importanza, per la qualità delle produzioni e soprattutto per il mantenimento del territorio. Per questo lavoreremo affinché nella prossima Pac ci siano misure dedicate anche alle piccole produzioni di qualità, che hanno valenza ambientale e turistica, e non solo alle colture intensive di altre regioni – aggiunge l’assessore –. C’è una forte collaborazione con Aipol e con le associazioni di categoria, con l’obiettivo comune di valorizzare i prodotti del nostro territorio».
«La produzione media annuale nel periodo 2016 – 2018 è stata di 728,33 tonnellate – fa notare Rolfi –. Nel 2019 abbiamo registrato un -90% passando a 67,7 tonnellate e nel 2020 c’è stata una piccola ripresa a 227,7 tonnellate. Siamo comunque molto lontani dagli standard quantitativi degli anni scorsi. Per questo è necessario un intervento urgente».